Astrofisica: una supernova ha colpito violentemente la Terra da una distanza di circa 150 anni luce

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Lo scorso anno un team di ricerca ha pubblicato su Nature la prima serie di prove di una supernova che avrebbe colpito violentemente la Terra circa 2.6 milioni di anni fa.

Ora – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – un nuovo studio arriva a confermare indipendentemente questa ipotesi, dimezzando però la datazione di questo ‘schiaffo’ subito dal nostro pianeta.

La ricerca, coordinata da Adrian Melott dell’ Università del Kansas e in pubblicazione su Astrophysical Journal, è stata realizzata analizzando gli ipotetici effetti dell’impatto della supernova sulla biologia terrestre.

“Abbiamo adesso ancore più prove del passaggio  quella supernova – dice Melott – ma la differenza per noi sta nella sua distanza dalla Terra: la nostra stima è di 150 anni luce.”

Questo ‘avvicinamento’ della stella in fin di vita non avrebbe comunque determinato estinzioni di massa sul nostro pianeta: “La cosiddetta ‘zona di uccisione’ – commenta Melott – è di circa 25 anni luce di distanza dalla Terra. Tuttavia pensiamo che la supernova in questione abbia comunque avuto degli effetti qui da noi”.

Secondo i ricercatori, i raggi cosmici della supernova sarebbero scesi nell’atmosfera inferiore terrestre, con un notevole effetto sulla troposfera.

“Queste radiazioni non furono devastanti – conclude Melott – ma qualche effetto l’hanno avuto: è come se ogni organismo sulla Terra avesse subito l’equivalente di varie radiografie all’anno. Le scansioni a raggi X non sono prive di rischi, e i medici in genere non le prescrivono a meno che non sia proprio necessario.”

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