A pochi mesi di distanza dal suo ‘tuffo’ finale, il veterano dello spazio Cassini continua a stupire. La sonda NASA-ESA-ASI è testimone ancora una volta di un evento importante e soprattutto raro: l’arrivo del solstizio d’estate su Saturno, ovvero il giorno estivo più lungo nell’emisfero settentrionale del pianeta e la giornata più breve d’inverno nell’emisfero meridionale, che verifica ogni 15 anni terrestri.
Assistere al solstizio – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – era l’obiettivo primario della ‘Solstice Mission’ di Cassini, iniziata nel 2010.
Le immagini mostrano un cambiamento cromatico nellaconformazione nuvolosa di forma esagonale persistente al polo nord di Saturno– da tinte bluastre a toni più caldi – riprese rispettivamente a giugno 2013 (a sinistra) e aprile 2017.
“Il sistema di Saturno subisce transizioni drammatiche dall’inverno all’estate e grazie a Cassini, abbiamo avuto un posto in prima fila“. ha dichiarato Linda Spilker, project scientist della missione al Jet Propulsion Laboratory della NASA.
Il lungo ‘soggiorno’ di Cassini nel cosmo – quasi vent’anni, di cui circa 13 spesi nell’orbita di Saturno – sta per volgere al termine.
Il satellite naturale Titano farà deviare l’orbita della sonda, che virerà verso la zona compresa tra il pianeta e il bordo interno degli anelli.
Il saluto definitivo sarà effettuato, dopo una serie di immersioni, il 15 settembre, quando Cassini protagonista del ‘Grand Finale’, si tufferà nell’atmosfera del gigante gigante, inviando a terra l’ultimo set di dati.