Astronomia: tutto pronto per la cerimonia d’inizio della costruzione del telescopio più grande del mondo

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E’ prevista per oggi (alle 21 ora italiana) la cerimonia d’inizio della costruzione del telescopio più grande del mondo, nel deserto cileno di Atacama: al via quindi il progetto l’E-Elt (Extremely Large Telescope) dell’Osservatorio Europeo Australe (Eso). Purtroppo un’eccezionale ondata di maltempo si e’ abbattuta in Cile, e per tale motivo si è reso necessario spostare la cerimonia dal Cerro Armazones, a 3.060 metri di quota, all’Osservatorio del Paranal, a 2.635 metri, dove le strutture consentono di accogliere le persone attese, tra cui anche la presidente del Cile. A rappresentare l’Italia, che contribuisce alla realizzazione di E-Elt, sono presenti Stefania Giannini in rappresentanza della Commissione Esteri del Senato, il presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) Nicolo’ D’Amico e l’industria, con il consorzio ACe, composto da Astaldi, Cimolai ed EIE.

E-Elt permetterà di indagare, da Terra e con un grande campo di vista, sia i corpi celesti della nostra galassia che le zone più lontane dell’universo.

L’E-Elt e’ un’infrastruttura scientifica di proporzioni gigantesche, il telescopio piu’ grande e ambizioso al mondo. Produrra’ risultati eccezionali: siamo in un’epoca in cui stiamo scoprendo migliaia di pianeti esterni al Sistema Solare, molti dei quali si trovano a una tale distanza dalla loro stella da poter ospitare forme di vita. E’ quindi il momento di ottenere al piu’ presto dati certi, ad esempio studiando la composizione chimica della loro atmosfera, ed E-Elt permettera’ di farlo,” ha dichiarato il presidente dell’Inaf, Nicolo’ D’Amico.

Con il suo specchio principale di 39 metri di diametro, sarà il più grande telescopio ottico/infrarosso mai realizzato al mondo, a conferma dell’eccellenza scientifica e tecnologica dell’Italia: l’Italia contribuisce infatti in modo importante a questa vera e propria impresa dell’astronomia sia con la sua ricerca, attraverso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), sia con la tecnologia, grazie al contratto, da 400 milioni di euro firmato tra l’Eso e il consorzio di aziende italiane ACe, composto da Astaldi, Cimolai ed EIE come subcontraente.

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