“Erano almeno dieci anni che non si vedeva una nevicata simile“, dichiara l’ingegnere meccanico Fabiola Cruzad, responsabile delle operazioni tecniche del radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array): una nevicata record si è infatti verificata sul radiotelescopio più grande del mondo, che si trova a sull’altopiano di Chajnantor nelle Ande cilene, a 5.000 metri di quota.
Nato dalla collaborazione tra Osservatorio Europeo Australe, l’americana National Science Foundation, l’Istituto giapponese per le Scienze naturali, Canada, Taiwan, Corea del Sud e Cile, le sue antenne di alta precisione, disseminate a distanze che raggiungono i 16 chilometri, sono state invece costruite in Italia dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo). Si tratta di un telescopio modernissimo che ha lo scopo di studiare la luce proveniente da alcuni dei più freddi oggetti dell’Universo: questa luce ha lunghezze d’onda di circa un millimetro, fra la luce infrarossa e le onde radio, ed è perciò conosciuta come radiazione millimetrica e submillimetrica.
L’area in cui si trovano le parabole è ricoperta da uno strato di neve di almeno un metro e si teme quindi che il ghiaccio possa danneggiare i meccanismi che permettono di orientamento delle antenne: “La situazione – spiega Cruzad – è critica perché la neve ci ha costretto a sospendere tutte le operazioni e adesso dobbiamo ripristinare le normali condizioni di funzionamento“.