“Centinaia di migliaia” di computer cinesi presso 30mila entità sono stati colpiti dall’attacco ransomware globale in corso, secondo una delle principali società di sicurezza informatica del Paese. La divisione sicurezza delle imprese di Qihoo 360, uno dei maggiori fornitori di software antivirus cinesi, ha reso noto che 29.372 istituzioni, da enti pubblici a università, da sportelli automatici bancari a ospedali, sono stati infettati. Oggi, con la ripertura degli uffici, è attesa una recrudescenza dell’attacco WannaCry, che ha colpito oltre 150 Paesi bloccando i computer e chiede un riscatto per non cancellare i file.
L’attacco è cominciato venerdì, colpendo indiscriminatamente banche, ospedali e amministrazioni pubbliche, grazie a un baco ben noto contenuto in versioni non aggiornate dei sistemi operativi Microsoft. In una nota diffusa ieri sera Qihoo 360 ha detto che il ransomware si è diffuso rapidamente nel sistema educativo superiore, colpendo quattromila tra università e istituti di ricerca. I media cinesi stamani scrivono che l’attacco si sta ancora diffondendo, ma è rallentato notevolmente.
Il colosso petrolifero PetroChina ha detto di essere stato costretto a disconnettere la rete che collega i suoi distributori di benzina per 12 ore, obbligando i clienti a pagare in contanti. Decine di università ciensi hanno inviato gli studenti a disabilitare le connessioni internet prima di collegarsi al computer. La città di Zhuhai, nel sud della Cina, stamani ha sospeso l’attività di concessione di prestiti immobiliari e migliorato la sicurezza informatica. I prezzi delle azioni delle società di sicurezza informatica si sono impennati stamani alal borsa di Shenzhen.