Dalle isole del Mediterraneo fino al Caucaso e al Medio Oriente, passando per i Balcani e la Grecia continentale. È un fitto reticolo di strade, rotte e incroci quello messo in luce da un nuovo studio dell’Università di Bologna che svela le tracce di millenni di storia nascoste nel patrimonio genetico mediterraneo. Finanziato dalla National Geographic Society e dal Progetto Erc Langelin, e coordinato da Davide Pettener, antropologo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Alma Mater, lo studio ha analizzato i marcatori genomici ad alta densità in un ampio campione di popolazioni della Sicilia e dell’Italia Meridionale, rivelando una fitta rete di migrazioni e scambi culturali a partire dalla prima colonizzazione del continente. Dalla ricerca – appena pubblicata sulla rivista “Scientific Reports” – emerge infatti innanzitutto una base genetica comune che si estende dalla Sicilia a Cipro, passando per Creta e fino alle isole dell’Egeo e dell’Anatolia. Le popolazioni dell’Italia Meridionale sono insomma geneticamente più simili a quelle di queste isole mediterranee piuttosto che, ad esempio, agli abitanti della parte continentale della Grecia e dell’Albania.
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Dal Caucaso al Mediterraneo: millenni di migrazioni nel nostro DNA
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