Donald Trump, Paolo Gentiloni, Theresa May, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Justin Trudeau e Shinzo Abe attendono con i loro bagagli in spalla di compiere un viaggio. Davanti a loro, un segnale stradale indica la direzione giusta da percorrere per raggiungere Parigi, una destinazione cruciale per centrare un obiettivo fondamentale: la piena attuazione di quell’accordo sul clima da cui dipende il futuro del pianeta e la sopravvivenza di decine di milioni di persone nei Paesi poveri. E’ il flash mob realizzato oggi da Oxfam ai Giardini Naxos per l’apertura dei lavori del summit sull’impatto del cambiamento climatico. E nell’azione organizzata da Oxfam, mentre gli altri leader dei Paesi G7 si incamminano convinti verso la capitale francese, Donald Trump siede da solo in disparte, con poca intenzione di raggiungere gli altri. I colleghi cercano di convincerlo ad alzarsi e procedere insieme a loro verso la realizzazione comune dell’accordo su cui il Presidente Usa però non ha ancora ad oggi una posizione definitiva ma su cui ha espresso, a più riprese, incertezze e cambi di rotta. L’impatto del cambiamento climatico è tra gli argomenti centrali dell’agenda del G7. Un fenomeno che dopo aver aggravato la crisi alimentare in Africa con l’impatto de El Nino nel 2016, adesso sta producendo un vero e proprio disastro umanitario in gran parte dell’Africa orientale, dove negli ultimi tre anni si sono registrate le temperature più alte di tutti i tempi. Un contesto in cui a causa di una gravissima siccità, che sta devastando i raccolti e decimando le scorte d’acqua, 13 milioni di persone sono sull’orlo della carestia. In Somalia dove la popolazione è colpita da un’acuta epidemia di colera e 2,9 milioni di persone, tra cui 365 mila bambini, lottano contro la fame ogni giorno, 3,2 milioni di abitanti non hanno accesso all’acqua pulita e 6,2 milioni di persone sono a rischio di insicurezza alimentare. In Etiopia dove 7,6 milioni di persone stanno soffrendo la fame e 9,2 milioni di persone hanno scarso accesso all’acqua potabile. In Kenya dove il tasso di malnutrizione ha superato la soglia critica e 2,2 milioni di abitanti stanno rimanendo senza cibo. ”I 7 grandi devono agire adesso, assumendosi le proprie responsabilità, con l’obiettivo prioritario di scongiurare il verificarsi di nuovi disastri umanitari dovuti all’impatto del cambiamento climatico – afferma la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti – Un’indicazione arrivata anche dall’attenzione riservata al tema da Papa Francesco nel corso dell’incontro con il Presidente Usa di questa settimana. In questa direzione è perciò fondamentale che tutti i leader del G7 confermino, in maniera chiara e forte, la loro volontà di rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi. Ulteriori rinvii non sono più accettabili”.