G7, l’Ocse: ecco le implicazioni della rivoluzione hi-tech per governi e aziende

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Sono numerose le implicazioni che la prossima rivoluzione industriale avrà per i governi nazionali e per le aziende. Il tema è affrontato in un nuovo rapporto dell’Ocse, intitolato “La nuova rivoluzione produttiva”, presentato a Roma dal viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova insieme a Gabriela Ramos, capo di gabinetto del segretario generale dell’organizzazione parigina e da Raffaele Trombetta, sherpa del presidente del Consiglio in ambito G7 e G20.

“Le nuove tecnologie di produzione – si legge tra l’altro nel documento Ocse – svolgeranno un ruolo importante nel determinare la disponibilità e la natura dei posti di lavoro. Parte della strategia volta a fronteggiare l’aumento della quota di lavori ad alto e basso salario, deve comportare la crescita del lavoro produttivo ad alta intensità tecnologica”. Una direzione, ha ricordato la viceministro Teresa Bellanova, che il governo italiano è impegnato a promuovere sia a livello domestico, sia nell’ambito del G7 a presidenza italiana. “Il futuro delle economie avanzate – ha detto in una conferenza stampa presso la sede del suo dicastero – passa per i settori manifatturieri, che sono la spina dorsale della produttività, dell’occupazione e dell’export. L’Italia è la seconda manifattura europea e l’ottava nel mondo. Il peso del valore aggiunto manifatturiero sfiora un quinto del totale della nostra economia”.

La viceministro ha inoltre ricordato il piano “Industria 4.0” con il quale il Governo “ha fissato obiettivi strategici e linee di azione su cui concentrare lo sforzo pubblico e privato per fare della trasformazione tecnologica dell’industria una grande leva per la crescita della competitività del Paese”. Date queste premesse, ha aggiunto “è necessario colmare il significativo gap di investimenti nelle nuove tecnologie abilitanti il paradigma 4.0. In Italia ci siamo posti l’obiettivo di investire, quest’anno, 10 miliardi di euro”. “L’impatto di queste tecnologie nelle nostre economie e nel nostro mondo – ha detto Gabriela Ramos dell’Ocse – è dovunque, siamo oramai abituati. Ma sta anche creando molte lamentele, dubbi e paure. Siamo molto orgogliosi di sostenere la presidenza italiana del G7 con la sua agenda molto ambiziosa perché questo è uno dei problemi che gli sherpa (gli esperti governativi che preparano la buona riuscita dei vertici internazionali, ndr) commentano sempre”.

E che è sintetizzato da queste domande: “Come possiamo riconnetterci con i cittadini? Come possiamo riconnetterci con le persone che temono che i cambiamenti li stiano danneggiando?”. Questi temi saranno in agenda nel vertice dei capi di Stato e di Governo dei Paesi del G7 a Taormina il 26 e il 27 maggio e saranno approfonditi nella riunione ministeriale Ict/Industria del G7 che si terrà il 25 e 26 settembre a Torino.

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