Geofisica: “lifting” della Terra con l’impatto dei meteoriti

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L’impatto di un meteorite può mutare profondamente l’aspetto e la storia evolutiva di un pianeta. Basti pensare all’estinzione dei dinosauri. Può, ad esempio, scatenare un’intensa attività vulcanica, che ne rimodella la superficie e il clima, portando alla luce materiale dalle viscere del pianeta.

È quello che è successo sulla Terra circa 1,85 miliardi di anni fa nel bacino di Sudbury, in Ontario, territorio canadese. Lo dimostra lo studio di un team di ricercatori del Trinity College di Dublino, pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Planets.

Gli scienziati irlandesi – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – hanno trovato le tracce di un’attività eruttiva indotta dall’impatto di un meteorite, non solo nei frammenti vulcanici del bacino canadese, ma anche in curiose formazioni che ricordano le chele di un granchio. Secondo gli autori, queste strutture si formano quando bolle di gas si espandono nella roccia fusa, portando a violente esplosioni.
Una delle scoperte fatte dai geochimici irlandesi è che la composizione dei frammenti vulcanici cambia nel tempo. Subito dopo l’impatto, il vulcanismo è legato alla fusione della crosta terrestre. Nel tempo, invece, è alimentato da magma proveniente dalle profondità del Pianeta. “Nel nostro studio abbiamo dimostrato che gli effetti degli impatti cosmici sulla giovane Terra potrebbero essere stati più profondi di quanto ipotizzato finora”, conclude Balz Kamber, tra i coordinatori del team irlandese.

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