Una salita che ha fatto la storia quella del Blockhaus, “la montagna dei briganti”, al punto che gli appassionati di ciciclismo non si stupiscono più per questo nome così atipico per una montagna abruzzese. Ora tutti lo conoscono bene ma il toponimo fu una novità quando campeggiò per la prima volta nella storia al termine di un’altimetria, quella della 12esima Tappa del 50esimo Giro d’Italia, vinta da Eddy Merckx. Era il 31 maggio 1967. Per conoscere la genesi di quel nome, che significa “casa costruita da blocchi di pietra”, occorre fare un passo indietro nella storia, a quando le vie di comunicazione più brevi tra i vari paesi ai piedi della Maiella erano le mulattiere che scavalcavano le montagne. Parliamo di montagne dominate da ladri, banditi e briganti che, scontenti di miseria, povertà e ingiustizie sociali del Regno di Napoli, dopo aver commesso gravi reati, si rifugiavano su queste zone impervie, opponendosi ai governanti locali e ai reali. I Borboni, per proteggere i viandanti dalle scorrerie dei ladri, costruirono un fortino sul Blockhaus che, dopo l’Unità d’Italia, venne utilizzato dai mercenari austriaci al servizio della casa sabauda per combattere il brigantaggio.. L’ascesa del Blockhaus (2145 m) è la salita con il maggior dislivello in Italia (2039 m) e una delle più dure del centro Italia, assieme a quelle del Terminilllo e del Gran Sasso (Campo Imperatore).
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Giro d’Italia 2017, Blockhaus: origini storiche della “montagna dei briganti” [GALLERY]
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