Cosa visitare a Castrovillari? La città conserva un imponente Castello Aragonese, edificato nel 1490; un tempo circondato da un profondo fossato su cui si apriva un ponte levatorio. Sul suo portone d’ingresso, un singolare altorilievo raffigura le armi reali della casa d’Argona e un’iscrizione latina ricorda la data di costruzione e la dinastia del fondatore.Da non perdere Palazzo Gesualidi, la Chiesa SS. Trinità e nella Civita, il centro antico, su un’altura a dominio del centro abitato, il Santuario della Madonna del Castello, fondato da Ruggero il Normanno nel 1090 e rifatto in epoca barocca. Proseguendo, la Chiesa di San Giuliano, sull’omonima piazzetta, il Protoconvento francescano di Castrovillari, fondato nel 1220 da Pietro Cathin, discepolo del “poverello d’Assisi”; la Pinacoteca Comunale intitolata a Andrea Alfano. Attraversando i vicoli che si diramano dal Convento, caratterizzati da sottopassi, architetture medievali, pregevoli palazzi con portali in pietra e cortili interni, si giunge nel cuore della Giudecca, quartiere abitato dagli Ebrei sino a metà XVI secolo, quando furono espulsi dal Regno. Ed ancora Corso Garibalfi, i due palazzi Gallo, il Museo Civico, custode di reperti archeologici rinvenuti sul territorio tra cui le statuette votive del V secolo a.C trovate sul Colle della Madonna del Castello, il vasellame della necropoli di Bello Luce, di Ferrocinte e della Villa romana di Camerelle, i rari oggetti della necropoli longobarda di Celimarro. Ogni anno dal 30 aprile al 1 maggio a Castrovillari si tengono i festeggiamenti in onore di Santa Maria del Castello, patrona della città; il 27 gennaio quelli in onore di San Giuliano, mentre a febbraio è tempo del Carnevale del Pollino. Un occhio alla gastronomia. Tanti i piatti tipici: le prelibatezze conservate sott’olio (la scapicia, avulive scazzatr, pummadore siccate), sardicedde, cancariddi cruski; gli ottimi formaggi (picurinu, ricotta e casicavaddu), insaccati (supprissata, savusizza, prusuitu e capicuddu). Tra i primi: spaghetti alli centu buccuni, fusilli alla pastora, laghine a ciciri o fasuli. Tra i secondi: suffrittu, scorz’i puorcu cu minestra, melanzane ripiene, tagliate a dadini, fritte e condite con pomodoro fresco. Tra i dolci: fichi secchi con mandorle e noci, accompagnati, di solito, da un amaro. L’artigianato prevede la lavorazione dell’oro, taglio e lavorazione del legno, calzolai, forgiatori a mano di ferro battuto, lavorazione della pietra.