Prima intensa ondata di freddo fra Cile e Argentina meridionale: nevicata su Punta Arenas

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L’inverno australe inizia in anticipo rispetto alla normale tabella di marcia fra il sud del Cile e l’Argentina meridionale, con l’avvento della prima intensa ondata di freddo. Proprio nei giorni scorsi una ondata di freddo, piuttosto intensa per il mese di maggio, ha interessato il Cile meridionale e l’Argentina meridionale, causando un brusco calo delle temperature accompagnato da nevicate che si sono spinte fino a quote prossime il livello del mare nell’estremo lembo meridionale del territorio cileno. Nevicate piuttosto intense, fino a bassissima quota, hanno ammantato le Ande meridionali, regalando un anticipo d’inverno. Questa intensa avvezione fredda, di aria molto fredda, di tipo polare marittima e antartica marittima, è stata attivata dall’allungamento di una saccatura, che si propagava da una profonda circolazione depressionaria (extratropicale), a carattere freddo, che dal Pacifico meridionale si muoveva in direzione della Terra del Fuoco, per allontanarsi in direzione dell’Atlantico meridionale, passando poco a sud delle isole Falkland.

Rsamavn301Lungo il bordo occidentale di questo asse di saccatura, esteso dal Pacifico meridionale fino alle coste del Cile centrale, si sono inserite masse d’aria piuttosto fredde, di matrice polare marittima e antartica marittima, che dalle basse latitudini del Pacifico meridionale si sono spinte verso le coste del Cile centro-meridionale, attraverso l’attivazione di una sostenuta e fredda ventilazione da SO e S-SO, che ha spirato fino a carattere di burrasca forte, con raffiche che hanno toccato e superato la soglia dei 60-70 km/h lungo le coste cilene meridionali e sulla Terra del Fuoco, mentre raffiche ben oltre gli 80-90 km/h sono state registrate nei tratti di costa maggiormente esposti, come nell’area di Capo Horn.

L’aria fredda polare marittima e antartica marittima, con il suo nucleo principale alla quota di 850 hpa, dopo aver attraversato il Pacifico sud-orientale, ha raggiunto il Cile centro-meridionale, dove sono giunte isoterme di -4°C -5°C a 850 hpa al traverso delle Ande meridionali, mentre le isoterme di -9°C -10°C a 850 hpa hanno lambito, seppure per poche ore, l’area della città di Punta Arenas, nel profondo sud del Cile. L’arrivo dell’isoterma -10°C, coadiuvata nella libera atmosfera da un nocciolo di aria particolarmente gelida con valori di -35°C -36°C a 500 hpa, ha determinato un brusco abbassamento della quota dello “zero termico”, fin sotto i 300 metri, che ha reso ogni tipo di precipitazione, soprattutto quelle moderate, a prevalente carattere nevoso fino a quote prossime al livello del mare.

In modo particolare sull’area di Punta Arenas, dove lo scorso giovedì 25 maggio è caduta la prima neve dell’anno che ha lasciato al suolo un accumulo di circa 1-2 cm di neve fresca. Precipitazioni nevose di carattere post-frontale che hanno fatto seguito al passaggio del fronte freddo che faceva da apripista all’ondata di freddo. L’azione del “forcing” orografico andino ha agevolato l’ammassamento di nubi molto consistenti lungo il versante occidentale delle Ande meridionali, che hanno dato la stura a piogge e rovesci nevosi, fino a bassissima quota.

Sulle Ande meridionale, in particolare sul versante cileno esposto allo “stau” dei venti sud-occidentali carichi di umidità provenienti dal Pacifico meridionale, le nevicate sono risultate anche piuttosto intense. Le nevicate, sull’estrema punta meridionale della costa cilena, come già detto, a causa del temporaneo abbassamento della quota dello “zero termico”, indotto dalla stessa avvezione fredda, si sono spinte fino in prossimità della linea di costa, imbiancando i villaggi più elevati del Cile meridionale. Persino i rilievi che contornano le isole, lungo lo Stretto di Magellano, si sono imbiancati per la prima volta dopo la stagione estiva.

Parte dell’avvezione d’aria fredda poi si sposterà verso la Terra del Fuoco e la Patagonia, dove si sta già registrando un vistoso calo termico nella giornata odierna, con i termometri che scivoleranno anche sotto i +5°C +4°C. L’avvezione fredda sta andando ad esaurirsi grazie anche al sopraggiungere e il graduale rafforzamento di un’area anticiclonica con massimi di oltre 1030 hpa sull’Argentina centrale. Il tempo andrà gradualmente a migliorare anche se continuerà a fare molto freddo e durante le ore notturne, l’indebolimento dei venti occidentali e il maggior rasserenamento dei cieli, favoriranno la formazione di gelate di debole e moderata intensità sulla Pampa.

Il freddo dovrebbe attenuarsi non prima di domani. Intanto lungo il bordo settentrionale del nucleo anticiclonico che si collocherà sull’Argentina centrale scorrerà una debole e fresca ventilazione meridionale che salirà verso il bassopiano boliviano orientale e il sud del bacino amazzonico occidentale, determinando anche un calo termico e innescando anche un po’ di instabilità (convezione) per la formazione di un’area di convergenza con le più calde e umide correnti orientali (Alisei) che dall’Atlantico tropicale penetrano fino all’Amazzonia.

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