Quanti anni ha la nostra dimora planetaria? Da tempo gli astronomi cercano di ricostruire l’età esatta del Sistema solare, stimata intorno ai 4,5 miliardi di anni.
Ora uno studio pubblicato su Nature Communications presenta un metodo completamente nuovo per cercare di dare a questa stima una cifra più precisa: la scala atomica.
È dunque l’atomo l’unità di misura utilizzata dal team di ricerca, coordinato dall’Università di Portsmouth, che punta a contare le singole micro-particelle contenute nel materiale planetario del Sistema solare.
Come? A partire dagli strumenti naturali di datazione per eccellenza, i meteoriti. I frammenti di asteroide che vengono ritrovati sulla Terra sono infatti preziosissimi per ricostruire l’età dei principali eventi cosmici.
Tuttavia, spesso il processo di datazione può essere alterato dalla deformazione che i meteoriti subiscono dopo l’impatto con la nostra atmosfera, e questo rende difficile una stima accurata.
Per aggirare l’ostacolo – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – gli scienziati propongono di utilizzare una tecnica chiamata tomografia a sonda atomica (APT, dall’inglese atom probe tomography). Questo metodo permette di ricostruire in 3D la struttura di un materiale atomo per atomo, combinando un’altissima risoluzione spaziale e chimica.
La quantità di materia scandagliata in questo modo arriva a una precisione corrispondente a circa un millesimo dello spessore di un capello umano: un livello di dettaglio senza precedenti, che permette di risalire all’età del materiale analizzato con una sicurezza decisamente maggiore.
I campioni su cui i ricercatori hanno cominciato ad applicare questa tecnica sono stati prelevati da una struttura di impatto nella zona di Sudbury, circa 400 chilometri a nord di Toronto. Il materiale così analizzato è stato datato a 1.85 miliardi di anni.
Il team dell’Università di Portsmouth continuerà nei prossimi mesi a datare altri meteoriti utilizzando la tomografia a sonda atomica, con l’obiettivo di ricostruire in modo sempre più preciso l’età dell’intero sistema planetario in cui viviamo.
“La datazione di questi materiali complessi – commenta LeeWhite, prima firma dello studio – potrebbe rivelare che molti meteoriti sono più vecchi di quanto si pensasse in precedenza. Questo potrebbe influenzare la nostra conoscenza sull’età dei principali eventi planetari nel nostro Sistema solare”.