(a cura di Roby Guerra) – Materia Oscura? Naturalmente una dei paradossi sconcertanti più recenti della Fisica contemporanea e dell’Universo visibile. Ma la scienza non è solo astrazione chiusa, anzi, come dimostra più che mai il Duemila proprio quotidiano, dopo l’avvento di Internet e gli smartphone (prodigi tecnologici ma anche colmi di Ombre e diversamente Dark Web), Fisica e Informatica plasmano la mente umana, la tecnologia stessa diventa tecnomagia e fantascienza se non realistica, certamente – appunto – mind games. E come ancora ci indica un certo Lovecraft, nell’immaginario e ai nostri giorni, dopo un secolo e passa di fantascienza e letteratura del “Male” o cosiddetta horror comprensibile, ecco dove già si condensa, la “Materia Oscura” umana.
Nello specifico, la rivista “La Zona Morta” dal celebre romanzo di un certo Stephen King ( poi anche un film di un altro famoso tecnovisionario oscuro come Cronemberg) spicca in Italia nelle cronache diversamente marziane del nostro tempo letterario avanzato e anche pop sperimentale, interfaccia del profondo inconscio già techno (per dirla anche con F. Vaccari o certi futurologi sociali) collettivo, nelle danze oscure sinaptiche e creative contemporanee. A cura di Davide Longoni, ecco una intervista significativa a quest’ultimo dalla nuova dimensione X 3.0….:
D – La Zona Morta, fantasy magazine a 360°, da Stephen King a Lovercraft, quasi un multitasking pop filosofico, tra horror, fantascienza e noir contemporaneo e sottomenu vari?
R – (Davide Longoni) Esatto, La Zona Morta nacque come fanzine cartacea nei primi anni Novanta del secolo scorso proprio per essere un contenitore del fantastico a 360°, prendendo in considerazione il genere in tutte le sue forme e modalità di espressione: principalmente fantascienza, horror e fantasy. Quando siamo diventati una webzine e con l’arrivo in rete il concetto si è allargato, pur mantenendo lo stesso spirito… fondamentalmente la Passione, quella con la “p” maiuscola!
D– Il Fantastico e-o fantascienza o fanta horror come Parola e Arte del nostro tempo e-o psicologia d’anticipazione, sorta di antivirus mentale al mondo attuale, violento e reificato?
R – (Davide Longoni) Diciamo che le chiavi di lettura sono molteplici e ognuno cerca di dargli quella che vuole o che più gli si confà. A me non piacciono troppo le etichette: “Star wars” è fantascienza, fantasy tecnologico, fiaba per bambini o film d’avventura? A me piace il fantastico fin dall’età di sei/sette anni, quando guardavo i telefilm di “Ufo” e di “Spazio 1999”, i film horror della Hammer e l’impareggiabile sceneggiato “Ritratto di donna velata”.. com’era allora il mondo? Com’ero io? Davvero cercavo un antivirus al mondo che mi circondava? Credo che tutto invece si possa ricondurre semplicemente alla fantasia che è insita in ognuno di noi… i miei coetanei sognavano di giocare nel Milan o nell’Inter, le bambine sognavano di incontrare il principe azzurro, io di uccidere il principe delle tenebre!
INFO
http://www.lazonamorta.it/lazonamorta2/