Diversi studi condotti dall’Area Gastroenterologia del Gemelli di Roma stanno contribuendo allo sviluppo di nuove terapie mirate che sfruttino il microbiota per la risoluzione di molte patologie, non solo del tratto digerente, aiutando ad aggirare per esempio le resistenze agli antibiotici. La modificazione controllata del microbiota può rappresentare infatti un vero e proprio target terapeutico. Questa – spiegano gli scienziati in occasione della Giornata per la Ricerca del Policlinico – può avvenire tramite diversi approcci, correzioni dietetiche, somministrazione di prebiotici (sostanze che favoriscono la crescita di microbi benefici), probiotici (microbi benefici) e simbiotici (l’unione dei primi due), oppure ancora con il trapianto di microbiota da un donatore sano. Procedura che, evidenziano i ricercatori, ha dimostrato chiara efficacia nel trattamento dell’infezione da Clostridium difficile. Inoltre, il trapianto di microbiota ha mostrato dati promettenti in diverse altre patologie, come ad esempio le malattie infiammatorie croniche intestinali o la sindrome metabolica. Recenti evidenze su modelli animali dimostrano come la modulazione del microbiota intestinale possa migliorare la risposta terapeutica ad alcune terapie antineoplastiche, per esempio gli anticorpi monoclonali ipilimumab e nivolumab. Sebbene queste indicazioni potenziali siano ancora oggetto di studio, tali dati promettenti, se confermati – osservano gli esperti – potranno rendere il trapianto di microbiota un vero e proprio approccio di terapia personalizzata per la cura di numerose patologie. I ricercatori stanno inoltre valutando con tecniche avanzate di analisi del microbiota, ad esempio la metagenomica, se la flora intestinale abbia una qualche influenza su sclerosi multipla ed esofago di Barrett. Si sta valutando se i pazienti colpiti da questa malattia, che ha come principali fattori di rischio obesità, fumo e alcol, abbiano una flora intestinale alterata o comunque diversa da quella dei soggetti sani.
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Ricerca: il microbiota un’arma contro l’antibioticoresistenza
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