Consulenze online, applicazioni per smartphone che provano a sostituire il ruolo dello psicologo, fino alle nuove frontiere rappresentate dalla realtà virtuale. In Italia come nel resto del mondo, l’innovazione tecnologica sta invadendo il campo della psicologia, ampliando la gamma di interventi e allargando in maniera esponenziale la platea dei possibili utenti. Una transizione che non sostituisce, ma affianca la consulenza tradizionale e che, oltre alle enormi potenzialità, mostra anche una serie di rischi. Per questo il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi si riunisce a Napoli per riflettere su questi temi e mettere in campo nuove linee guida adeguate ai progressi tecnologici. L’occasione sarà il convegno dal titolo ‘L’intervento psicologico tra luoghi virtuali e luoghi reali’, in programma il 4 e 5 maggio nella sede di via Acton dell’Università Parthenope, organizzato dal Cnop in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi della Campania e l’Assessorato alle Pari opportunità della Regione Campania. “Anche i dati – spiegano gli psicologi campani – dimostrano che una parte della crescente domanda di psicologia si riversa su internet. I risultati di un’indagine riportata nel documento elaborato per il convegno dalla commissione Atti tipici del Cnop evidenzia come, su un campione di 389 siti che offrono prestazioni psicologiche online, il 16% degli intervistati dichiara di utilizzare già internet per le consulenze, il 54% è interessato ed è pronto a cogliere quest’opportunità dopo un’adeguata formazione e una maggiore chiarezza del quadro deontologico di riferimento”. “Nel complesso, quindi, il fenomeno e? in espansione – proseguono – ma è frenato da una scarsa conoscenza e da una normativa di riferimento non sempre chiara. Individuare criteri unanimemente riconosciuti dalla comunità professionale per un ‘luogo’ difficilmente regolabile come internet, diventa un passo decisivo per tutelare gli utenti e i professionisti, per promuovere la professione e per cogliere appieno le potenzialità di questo strumento”. Una di queste, prosegue l’Ordine degli psicologi della Campania, “è sicuramente l’accessibilità: le nuove tecnologie azzerano le barriere architettoniche e si mostrano un validissimo strumento di assistenza e intervento in particolare per le persone con disabilità, ma ciò è altrettanto vero per coloro che vivono in zone remote e con difficoltà di raggiungere i grandi centri. I principali aspetti critici, dallo scetticismo sull’efficacia alla scarsa conoscenza dello strumento digitale, passando per la mancanza di formazione specialistica, si ripropongono e si amplificano con le applicazioni e con la realtà virtuale”. “Nel primo caso assistiamo a un proliferare caotico di app a carattere psicologico per smartphone e tablet con funzione di diagnosi, prevenzione, sostegno, sino alla consulenza e alla riabilitazione, spesso senza alcuna indicazione chiara per l’utenza riguardo l’affidabilità e validità del prodotto e senza una consulenza psicologica per lo sviluppo e la validazione dell’app”. Secondo gli psicologi campani “sono state colte solo in parte le enormi potenzialità offerte dalla realtà virtuale. Basti pensare alla creazione di ambienti simulati per aiutare il paziente ad affrontare le paure o a gestire i desideri. Un esempio è il lavoro che si può svolgere sui disturbi dell’attenzione, sulla dipendenza dal cibo, ma anche sullo stress post traumatico. Lavorando sulla dimensione del tempo, infatti, si può far rivivere l’esperienza, modificare ricordi e vissuti emotivi per arrivare a una sorta di adattamento”. Per immergersi appieno in questi scenari, grazie a una semplice registrazione i partecipanti al convegno potranno sperimentare la realtà virtuale. Su questi temi relativi alle nuove tecnologie e all’utilizzo di internet, gli psicologi ritengono di poter dare “un apporto fondamentale promuovendo lo sviluppo di una ‘cultura d’uso’ dei mezzi informatici e delle nuove tecnologie”. Già negli scorsi anni il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi aveva individuato dei criteri di massima (Linee guida per le prestazioni psicologiche via internet e a distanza), suggerendo cautela nell’impiego di tali mediazioni tecnologiche poiché non si era ancora in possesso di un’adeguata documentazione scientifica relativa agli esiti e all’efficacia di tali metodologie. “I passi in avanti compiuti sul fronte della ricerca e della sperimentazione – conclude la nota dell’Ordine degli Psicologi della Campania – hanno portato al superamento di questo documento. Il convegno di Napoli sarà dunque l’occasione per un approfondimento e per aggiornare la posizione degli psicologi italiani anche sul fronte delle nuove linee guida”.