Sanità, Regione Sicilia: piano G7, pronti a gestire anche attacchi chimici

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Quattro Posti medici avanzati per la prima stabilizzazione dei pazienti, 8 mezzi medicalizzati di cui 6 nella zona rossa di Taormina, 5 di rianimazione e 12 di soccorso, un’eliambulanza di ultima generazione e 400 operatori sanitari pronti a fronteggiare qualsiasi emergenza Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico). Oltre a un team di 120 soccorritori dedicati e 8 ambulanze da trasporto nella zona rossa. Ecco in sintesi i numeri del Piano sanitario predisposto dalla Regione siciliana in vista del G7 di Taormina.
Un dispiegamento di forze che vedrà impegnati gli uomini dell’assessorato regionale alla Salute, delle aziende sanitarie provinciali dell’Isola, ma anche personale 118, dell’ex Inaer, e volontari del Dipartimento della Protezione civile regionale e della Croce Rossa. Complessivamente saranno impiegati 10 rianimatori, 16 medici di emergenza, 25 infermieri di emergenza e 60 volontari della Croce rossa e altrettanti della Protezione civile. “Avremo anche una tenda di decontaminazione, mentre al Garibaldi sarà attiva un’unità di biocontenimento”, spiega Fabio Genco, referente regionale siciliano del G7.
Il Piano, che ha ottenuto il via libera dai ministeri degli Esteri e dell’Interno, è costato alla Regione 500 mila euro e sarà operativo a partire dal 24 maggio.
Tra le previsioni del Piano anche lo stop ai ricoveri ordinari al San Vincenzo di Taormina. “Le urgenze saranno comunque assicurate – ha precisato l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi – L’ospedale è stato rimodulato per qualche giorno dal punto di vista organizzativo. Sono stati lasciati più liberi i servizi essenziali per poter affrontare eventualmente delle emergenze”. Ma l’assessore punta a rassicurare la popolazione: “Non c’è nessun allarme per i cittadini, a cui sarà assicurata un’assistenza sanitaria di alto livello”.
Il Piano messo a punto dalla Regione siciliana non riguarda solo il nosocomio di Taormina. Saranno interessati anche gli ospedali di Messina e Catania. Nell’ospedale della perla dello Ionio è stato attivato il Peimaf, il piano di emergenza che lo rende pronto ad accogliere un maxi afflusso di feriti. “I centri di Messina e Catania – aggiunge Genco – sono stati posti in allerta, mentre tutti gli altri sono in pre-allerta. E stata firmata anche una disposizione inviata ai direttori generali per sospendere le ferie e i permessi di tutto il personale”.
“Qualche piccolo disagio per la popolazione – conclude Gucciardi – a fronte di un evento che accenderà i riflettori del mondo sulla Sicilia e davanti al quale non possiamo farci trovare impreparati”. (AdnKronos)

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