SpaceX, missione “top secret”: primo lancio militare

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Il primo maggio, l’azienda di Elon Musk ha messo in orbita il satellite spia NROL-76 del National Reconnaissance Office, agenzia del Dipartimento della Difesa statunitense. Inizialmente il lancio era previsto per lo scorso 30 aprile, ma è stato poi rimandato a causa di un problema riscontrato ad un sensore del primo stadio.

Il liftoff è avvenuto alle 13:15 ora italiana per mezzo del collaudato razzo Falcon 9 dal pad 39A del Kennedy Space Center che dopo aver rilasciato correttamente il suo carico segreto è atterrato indenne, traguardo tagliato da SpaceX per la quarta volta.

Come procedura standard nel caso di lanci militari, due minuti e mezzo dopo il decollo la diretta web si è interrotta, così da non fornire informazioni aggiuntive sulla natura e l’orbita di destinazione del payload.

Questo – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha permesso a SpaceX di concentrare le immagini della diretta sulla manovra di rientro. La separazione tra i due stadi è avvenuta a circa 70 chilometri di altezza mentre l’intero veicolo viaggiava a oltre 5 volte la velocità del suono. Il primo stadio ha poi continuato l’ascesa rallentando progressivamente fino al contatto con la Terra.

La compagnia ha di nuovo utilizzato un primo stadio già usato in precedenza, elemento di fondamentale importanza per lo sviluppo del modello di business dell’azienda che si basa sulla possibilità di ridurre i costi di lancio grazie ad un riuso dei vettori.

SpaceX è in attesa dell’approvazione ufficiale da parte del governo americano per la fornitura diretta dei servizi di lancio di sicurezza nazionale, ha però operato questo lancio tramite un subappalto. Il successo di questo liftoff rappresenta quindi un nuovo traguardo per la compagnia  di Musk, che mira a collocarsi tra i maggiori competitor del settore, come United Launch Alliance joint venture tra Lockheed Martin e Boeing.

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