Spazio: Samantha Cristoforetti dona la tuta di volo al Museo della scienza e della tecnologia

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L’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea e Capitano dell’Aeronautica militare, Samantha Cristoforetti, ha regalato al Museo della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano la sua tuta spaziale indossata nella Stazione Spaziale Internazionale nel corso della missione “Futura” dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Una tuta “a cui sono molto affezionata – ha spiegato Cristoforetti – perché è la tuta che avevo indosso quando ho aperto il portello e sono entrata a bordo della Stazione spaziale e ho abbracciato i colleghi che ci attendevano, per me è un oggetto molto particolare, mi fa molto piacere donarlo al museo e spero contribuirà a far sognare a far accendere una passione per la scienza e la tecnologia, per lo spazio nella mente e nel cuore di qualche bambino, di qualche bambina”.

La consegna della tuta – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è stata anche l’occasione per visitare la mostra fotografica “Space Girls, Space Women – Lo Spazio visto dalle Donne”, creata dalla Sipa Press e allestita nel primo chiostro del Museo della Scienza fino al 20 giugno 2017 su iniziativa dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Al termine della visita la consegna della tuta e uno scambio di opinioni, davanti al pubblico che gremiva l’auditorium, con il rappresentante dell’Agenzia Spaziale Italiana, Marino Crisconio, sul ruolo dell’Italia nella Stazione Spaziale Internazionale, scambio di opinioni moderato dal giornalista del Corriere, Giovanni Caprara.

A margine dell’incontro, Samantha Cristoforetti, conversando con l’Agenzia di stampa Askanews, si è espressa sui possibili risvolti della lettera di intenti che l’Agenzia Spaziale Italiana ha, di recente, firmato un accordo con l’omologa agenzia cinese (Cnsa) per una possibile collaborazione in merito alle infrastrutture orbitanti e al volo umano nello Spazio, che potrebbe aprire all’ipotesi di un’opportunità di volo per lei in Cina: “E’ ancora un po’ presto per dirlo, io lavoro a questa cosa a livello operativo molto basso dove cerchiamo di armonizzare alcuni aspetti della gestione dei voli abitati come astronauti – ha spiegato l’astronauta italiana – la collaborazione viene decisa a livelli molto più alti dei miei però sicuramente sarà interessante vedere come si svilupperà questa collaborazione negli anni a venire”.

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