Una nuova tecnologia permetterà di datare l’impatto dei meteoriti sulla Terra. A metterla a punto – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – un team di ricercatori canadesi della Western University e britannici dell’University of Portsmouth.
La nuova metodica, come illustrato in uno studio pubblicato su Nature Communications, è basata su un minerale di zirconio, la baddeleyite, abbondante nei pressi della città canadese di Subdury, dove circa due miliardi di anni fa precipitò un meteorite di 10 chilometri di diametro.
Questi minerali, come piccoli orologi cristallizzati, possono aiutare gli scienziati nella datazione dei meteoriti più antichi. La nuova tecnica di imaging permette, infatti, di misurare le nanostrutture di antichi cristalli nei luoghi d’impatto, ottenendo un modello in 3D degli atomi e delle loro posizioni.
Secondo gli autori, questo nuovo approccio potrà fornire agli scienziati un’accurata cronologia della formazione ed evoluzione della crosta terrestre e preziosi indizi sull’origine della vita sul nostro Pianeta.
“Sappiamo che la vita non ha potuto fare la sua comparsa finché la superficie terrestre è stata periodicamente vaporizzata dall’impatto con meteoriti, nei primi anni di vita del Sistema Solare – spiega Desmond Moser, coordinatore del team canadese -. Se riuscissimo a scoprire quando questi impatti si sono arrestati, potremmo capire un po’ di più sull’origine della vita”.