Andy Rubin, colui che creò Android, il sistema operativo per dispositivi mobili, si è messo in proprio dal 2014 e ha prodotto il suo primo smartphone: si chiama Essential e punta a competere con i big di settore. In cosa si differenzia dalle centinaia di altri telefoni Android sul mercato lo chiarisce lo stesso Rubin in un lungo post sul suo blog: più scelta e libertà agli utenti.
“Avrei potuto ritirami“, scrive Rubin, “viaggiare, guidare moto, armeggiare coi miei robot, rilassarmi al mio forno con amici e parenti”. Invece ha scelto di non farlo. Dopo una chiacchierata notturna con un amico, dice di “essersi reso conto che l’attuale stato tecnologico ha sempre meno scelta per le persone, pieno di orpelli non necessari, con una mole di dispositivi che non dialogano l’uno con l’altro.” Rubin, come creatore di Android, sistema operativo installato sulla stragrande maggioranza degli smartphone nel mondo, spiega di “sentirsi in parte responsabile di questo.”
Di qui l’idea di tornare “all’essenziale” producendo proprio Essential, “il dispositivo che non forza l’utente ad avere cose che non vuole, con un ecosistema aperto, che non vuole diventare “vecchio” dopo solo un anno.” Oltre a doversi ritagliare uno spazio nell’agguerrito mercato della telefonia, Rubin ha lanciato una sfida doppia svelando anche il suo assistente virtuale da salotto: Essential Home. “Funziona con un suo software, Ambient OS, ed è un altoparlante con display touch circolare. Come Echo di Amazon e Home di Google fa da “maggiordomo” agli utenti controllando informazioni online, impostando musica e altre funzioni.”