Terremoto: Ussita, un paese “che non c’è più”

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“Ussita è come se non ci fosse più, dalla sera del 26 ottobre e a seguire la mattina del 30, qui non c’è più niente”: lo sostiene Massimo Valentini, vice sindaco del borgo distrutto dal sisma. “Adesso attendiamo le casette per far tornare la nostra gente, ne abbiamo ordinate 92, secondo il cronoprogramma del Governo dovrebbero essere pronte per agosto, soltanto con il ritorno delle persone si potra’ iniziare a pensare alla ricostruzione e alla ripresa delle attivita’ economiche, a iniziare da quelle turistiche”.

Ussita purtroppo è davvero un paese fantasma, tutti si sono trasferiti negli alberghi del mare, tranne 11 persone rimaste a vivere nei camper. Tra questi c’e’ anche Stefano Riccioni, allevatore di 38 anni che, insieme alla moglie Michela e i loro due bimbi, avrebbe gia’ una casa di legno. “Ci e’ stata donata gia’ da alcuni mesi, tanto che abbiamo rinunciato al modulo abitativo da mettere vicino all’azienda – racconta – ma vari problemi ci hanno impedito finora di montarla, la burocrazia sta facendo piu’ danni del sisma”.

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