Caccia alle mutazioni del tumore, “per ampliare lo spettro d’azione e individuare i farmaci più adatti, personalizzando sempre più le terapie. Non è solo un’entusiasmante frontiera della ricerca, ma una opportunità concreta da offrire ai nostri pazienti nell’ambito di studi clinici. E uno studio sta partendo in Italia“. E’ il nuovo scenario nella lotta al cancro, illustrato da Paolo Marchetti, professore di oncologia medica dell’università Sapienza di Roma, in un incontro a Roma promosso da Roche per accendere i riflettori sull’innovazione. Oncologi, ricercatori, ma anche rappresentanti delle Istituzioni e della cultura si sono confrontati sulla propria idea di “futuro anteriore”, titolo dell’evento, ma anche hashtag della campagna twitter.
“Parliamo di innovazione – ha spiegato Maurizio de Cicco, presidente e Ad di Roche Italia – perché fa parte del nostro Dna: gli investimenti di Roche nella ricerca e sviluppo – ricorda – sono superiori ad aziende come Apple. Potremo arrivare davvero a vivere un futuro migliore se avremo creduto nell’innovazione continua: investire in ricerca e sviluppo, oltre a configurarsi come una scelta coraggiosa, ci permette di trovare soluzioni tempestive ed efficaci per offrire una più alta qualità della vita alle persone. E cambiare il modo di curare i tumori“.
“Solo quest’anno si sono registrati nel mondo circa 14 milioni di casi di cancro in più rispetto all’anno precedente. Una cifra destinata a crescere – afferma Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità – come quella per le nuove tecnologie per contrastare il tumore. La vera sfida è rappresentata dall’accesso alle nuove terapie che, per esempio, neanche in Europa è ancora garantito a sufficienza“, sottolinea.
Una sfida che, per Ricciardi, “si può affrontare solo con strategie di sanità pubblica basate innanzitutto su una rigorosa valutazione d’uso delle tecnologie sanitarie, insieme a un altrettanto rigorosa valutazione dell’appropriatezza, basata sull’evidenza scientifica“.
“Mai come oggi le tecnologie, il perdere di importanza delle distanze fisiche e tutti gli aspetti positivi di quella che chiamiamo globalizzazione – sostiene il senatore Andrea Mandelli, vicepresidente della commissione Bilancio e presidente della Fofi (Federazione Ordini farmacisti) – mettono davvero nelle mani di ciascuno la possibilità di costruirsi un futuro. Questo però richiede da parte della politica la capacità di favorire tale processo, attraverso la leva fiscale, lo snellimento dei vincoli burocratici, maggiore attenzione alla prossima generazione e non alla prossima scadenza elettorale“. (AdnKronos)
Tumori: caccia alle mutazioni, “futuro anteriore” della lotta al cancro
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