Tumori, Farmindustria: in arrivo uno tsunami positivo di prodotti

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Passi avanti nella lotta ai tumori grazie alla ricerca sui farmaci, con nuovi prodotti all’orizzonte che lasciano presagire “uno tsunami positivo”. Parola di Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria: “Lo dimostrano i numeri. Qualche anno fa un paziente su tre era vivo a cinque anni, oggi due pazienti su tre sono vivi a cinque anni. Ed è uscito da poco un dato straordinario che fa vedere che negli ultimi 10 anni la mortalità in Italia è diminuita del 23%, cosa che non ha uguali in Europa, se pensiamo che la media europea è solo del 17%” quanto alla diminuzione. “E questo – precisa – con dei farmaci che non sono quelli nuovi, che stanno arrivando. E’ in arrivo uno tsunami positivo di farmaci, soprattutto in ambito oncologico: il 73% dei farmaci in sviluppo è in terapia personalizzata”. Scaccabarozzi è intervenuto all’International Forum on Cancer Patients Empowerment (16-17 maggio), il primo appuntamento promosso su questo tema a livello europeo, organizzato dall’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi. “Credo che questa diminuzione della mortalità del 23% – ha aggiunto il presidente di Farmindustria – avrà un incremento notevole nei prossimi anni. I numeri sono importanti e stanno dimostrando che la ricerca ha prodotto risultati straordinari. Non dimentichiamo poi che oggi stiamo vedendo” i primi risultati dovuti a farmaci che arrivano adesso, ma sono il “frutto della ricerca di 10 anni fa. Vi lascio solo immaginare cosa accadrà nei prossimi 10 anni con le nuove molecole per le terapie personalizzate”. Le terapie innovative, ha aggiunto Scaccabarozzi, sono state importanti nella lotta al cancro. Con meccanismi d’azione che danno a “questi farmaci la capacità non solo di aggredire il tumore, ma anche di far sì che il sistema immunitario reagisca e aiuti l’organismo” a continuare a combattere il tumore anche quando magari l’effetto del farmaco è finito. Insomma, “siamo in uno straordinario rinascimento della ricerca”, ha concluso.

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