Sono trascorsi 7 anni da quando la prima annata di una varietà del vino Gewürztraminer della Cantina Tramin, ovvero l’’Epokale 2009′, è stata immagazzinata in una delle gallerie dell’ex miniera di Monteneve, tra le Valli di Ridanna e Passiria, in Alto Adige.
Una galleria che si snoda per 4.000 metri all’interno della montagna e fa parte del mondo delle miniere Ridanna Monteneve. Questo museo, oltre a presentare gli 800 anni di storia dell’impianto minerario, offre un ambiente ottimale per l’immagazzinamento del vino. Al suo interno vi sono, infatti, vi sono condizioni climatiche ideali, come la temperatura di undici gradi e il tasso di umidità, che rimangono costanti durante tutto l’anno.
Sono stati questi gli argomenti alla base della collaborazione tra il Museo e la Cantina Tramin del cantiniere Willi Stürz. A partire dall’anno 2009 il vino Epokale viene così portato ogni anno all’interno dell’ex miniera e riportato alla luce sette anni dopo. Recentemente, alla presenza di media specializzati e rappresentanti dell’economia viticola, è stata presentata la prima annata. Il coordinatore del museo, Andreas Rainer, ha dichiarato: “Siamo contenti, che la miniera oltre alla sua funzione culturale ora ne abbia anche una seconda. E le richieste da parte di altri viticoltori confermano che la galleria si presta in modo ottimale a questo scopo”.
“Ormai da parecchi anni – ha spiegato Wolfgang Klotz, direttore commerciale di Cantina Tramin – ci stiamo impegnando nella valorizzazione di questo vitigno e la nostra azienda è ormai riconosciuta da tutti come la Casa del Gewürztraminer. Ora abbiamo voluto realizzare un vino che ne esplorasse il potenziale di longevità e per farlo siamo andati indietro nel tempo, di almeno due secoli, quando nel Sudtirolo il Gewürztraminer veniva spesso proposto con un generoso residuo zuccherino”.
Per ottenere Epokale, che si pone già come punta di diamante della produzione, sono stati scelti due tra i vigneti più vecchi, nei dintorni del maso Nussbaumer, sulla fascia collinare ai piedi del massiccio della Mendola, con esposizione a Sud-Est. La prima annata è frutto della vendemmia 2009, con raccolta a fine ottobre e una resa in vigneto di 45 quintali per ettaro. Dopo la vinificazione con pressatura soffice, il vino ha sostato per 8 mesi sui lieviti prima di essere imbottigliato ed essere portato, ad agosto 2010, nella miniera di Monteneve, ad oltre 2000 metri di quota. Qui è stato stoccato al buio, a 4 chilometri dall’imbocco della galleria e a una profondità di 450 metri sotto la montagna. La temperatura di 11° e l’umidità del 90% sono costanti per tutto l’anno, la pressione atmosferica pari a quella esterna.
“Sappiamo da sempre – spiega Willi Stürz, direttore tecnico di Cantina Tramin – che i vini conservati in alta quota sono migliori di quelli del fondo valle: temperatura e pressione atmosferica influiscono positivamente. Non disponendo di uno spazio adeguato per uno stoccaggio di lungo periodo in cantina, abbiamo scelto di portare le bottiglie nel luogo dove potesse avere le condizioni migliori possibili. In una miniera di alta quota sono praticamente perfette”.
Vino: in Alto Adige c’è chi lo fa invecchiare in una ex miniera
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