Il violino di Mussolini è il violino di Vivaldi. La scoperta è di due musicologi italiani molto legati agli studi sul compositore e violinista veneziano: Roberto Allegro, direttore dell’Orchestra da Camera Italiana “Antonio Vivaldi”, e Vittoria Aicardi, musicologa e direttore artistico della “Settimana Vivaldiana Nazionale”. I due, dopo una lunga ricerca, sono riusciti a provare, grazie alle cronache dell’epoca, che il violino donato a Benito Mussolini nel mese di novembre del 1930 in realtà fu anche il violino del grande compositore veneto Antonio Vivaldi.
Durante un capillare lavoro di ricerca sugli ultimi anni di vita del grande compositore veneto e sulla sorte delle sue composizioni manoscritte, letteralmente “scomparse” nel 1741 a Venezia e ricomparse nel primo trentennio del secolo scorso, in modo rocambolesco in parte nel Basso Monferrato e in parte a Genova, e attraverso una serie di verifiche e analisi di fonti storiche e giornalistiche dell’epoca, i due sono giunti alla importante conclusione che uno dei violini appartenuti all’allora Capo del Governo, Benito Mussolini, ovvero lo splendido Nicola Amati del 1646, altro non era che il prezioso strumento appartenuto al celeberrimo “Prete Rosso”.
Fondamentale per la conferma della scoperta è stato un articolo apparso su “La Stampa” di Torino del 27 novembre 1930 (alla pagina 6) intitolato ‘Il bibliotecario della Nazionale ricevuto dal Capo del Governo’, che i due hanno ritrovato durante le ricerche e che recita: “Ci telefonano da Roma che S.E. il Capo del Governo ha ricevuto, presentatogli dal prof. Luigi Torri, direttore della Biblioteca Nazionale di Torino, il Gr. Uff. Filippo Giordano che ha donato a quella biblioteca Nazionale una preziosa raccolta di autografi musicali del Vivaldi, dello Stradella e di altri grandi musicisti italiani dei secoli XVI, XVII e XVIII. Il gr. Uff. Giordano ha pure fatto omaggio a S.E. il Capo del Governo del violino Nicola Amati, già appartenuto al grande Vivaldi. Il prof. Torri ha presentato da parte sua al Duce il primo volume pubblicato da Casa Ricordi ‘La forza dell’amor paterno’ dello Stradella, comunicandogli altresì di aver ricevuto in questi giorni, in generosa donazione per la Biblioteca torinese, dagli eredi del compianto collezionista Gustavo Chiantore, una grande collezione di stampe e di opere illustrate. S.E. il Capo del Governo si è molto compiaciuto col prof. Torri e col grand’ufficiale Giordano per le munifiche donazioni, ringraziandolo dei graditi omaggi”. (AdnKronos)