I volontari di Greenpeace hanno organizzato oggi attività di sensibilizzazione in 21 città italiane per chiedere il bando dei pesticidi dannosi per api e altri impollinatori, l’estensione del bando europeo ai neonicotinoidi e investimenti in pratiche agricole sostenibili. Indossando dei costumi, i volontari dell’organizzazione ambientalista hanno inoltre rappresentato le api costrette a lasciare il loro habitat naturale per colpa dei pesticidi che mettono a rischio la loro sopravvivenza.
Il 17 e 18 maggio prossimi l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione europea discuteranno infatti proprio la messa al bando definitiva di tre insetticidi neonicotinoidi: imidacloprid e clothianidin della Bayer, e thiamethoxam della Syngenta.
Nel 2013 l’Unione europea ha limitato sia gli usi di imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, a causa del rischio elevato per le api, sia il trattamento delle sementi di mais, girasole, colza e cereali primaverili e l’irrorazione di una buona parte delle colture attrattive per le api, prima e durante la fioritura. Tuttavia molti impieghi sono ancora autorizzati. Da allora, sono emerse sempre maggiori evidenze scientifiche sui danni che queste sostanze causano alle api ma anche a molte altre specie, tra cui farfalle, uccelli e insetti acquatici.
«Chiediamo al ministro Martina di vietare i pesticidi più dannosi per api e impollinatori, a cominciare dai tre neonicotinoidi in discussione la prossima settimana e di investire in pratiche agricole sostenibili», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia. «E con noi lo chiedono più di centomila italiani che hanno firmato il nostro appello. Continueremo questa battaglia fino a che queste sostanze non saranno completamente bandite».