Addio a Hope Ryden, maestra della fotografia naturalistica

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La fotografa statunitense Hope Ryden, nome illustre della fotografia naturalistica a livello internazionale, specializzata nella documentazione della vita della fauna selvatica, è morta all’età di 87 anni a Hyannis, in Massachusetts, per le complicazioni di un’operazione chirurgica all’anca. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia al “New York Times”. Ryden è autrice di 25 libri, illustrati con le sue fotografie, tradotti in tedesco, spagnolo, italiano, svedese, olandese e russo. Il suo lavoro più noto è “Una famiglia di castori” (Mondadori, 1989), un bestseller definito il più bel libro ‘romanzato’ di etologia: Ryden studiò per quattro anni una famiglia di castori e ne ha trascritto le vicende, in particolare illustrando con le sue foto l’ingegno utilizzato per costruire una diga perfetta, senza falle e solida. Tra i suoi libri in edizione originale figurano “America’s Last Wild Horses” (1970), “God’s Dog: A Celebration of the North American Coyote” (1975), “Bobcat Year” (1981) e “Wild Animals of America Abc” (1988). Nel 1961 Ryden entrò nello staff di Robert Drew & Associates, una nota società di produzione di documentari, iniziando a viaggiare in ogni parte del mondo, in particolare per realizzare reportage naturalistici. Ha fotografato animali in Africa, Asia, America centrale e meridionale e Australia. Ha dedicato diversi libri anche agli animali selvaggi del nord America, in particolare coyotes, cervi e aquile. Ryden è stata un’attenta osservatrice, che ha passato anni ad osservare la vita animale nei loro habitat, riuscendo a catturare comportamenti animali mai visti prima. Le sue foto sono apparse sulle riviste specializzate “National Geographic”, “Audubon”, “Smithsonian”, “Defenders of Wildlife”, ma anche sul “New York Times Magazine”. Ryden è stata insignita del Joseph Wood Krutch Award, un premio assegnato alle personalità che hanno dato “un contributo significativo al miglioramento della vita e dell’ambiente sul pianeta“.

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