Ambiente, scienziati: “Oceani e mari sempre più caldi, il livello si innalza”

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Gli oceani, che ricoprono il 71% della superficie del Pianeta, immagazzinano oltre il 90% del calore prodotto dall’uomo accumulato nel sistema climatico della Terra. Ma non solo. Oceani e mari regionali risultano “sempre più caldi“, il livello “si innalza” e “lo scioglimento dei ghiacci artici prosegue“. A “preoccupare particolarmente è il fenomeno dell’acidificazione“, causato dall’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, “che altera la composizione chimica dell’acqua e potrebbe presto renderla invivibile per la maggior parte delle specie marine“. Eppure gli oceani veicolano il 90% dei commerci mondiali e sono ricchi di biodiversità. Sono dunque “una parte integrante delle nostre attività sociali ed economiche, mentre eseguono importanti funzioni climatiche, agendo come serbatoi di carbonio e termostati globali“.

E’ la foto scattata dal primo Rapporto Annuale sullo Stato degli Oceani che da oggi è liberamente fruibile on line, fornendo dati e risposte per le future politiche ambientali. Il Rapporto è realizzato dagli scienziati di Mercator Ocean, il centro francese per l’analisi e le previsioni oceaniche globali, con sede a Tolosa, che è stato incaricato dalla Commissione Europea di implementare e operare il Servizio Marino Copernicus dell’Unione Europea, basato sui dati satellitari di Osservazione della Terra. Il team di ricercatori ha lanciato e coordinato una valutazione completa dello stato e della salute degli oceani nel mondo, inclusi i mari regionali europei. “Purtroppo i risultati non sono molto ottimistici” affermano gli studiosi. Mercator Ocean sta partecipando Conferenza Oceanica delle Nazioni Unite a New York con un convegno incentrato proprio sul Servizio Marino Copernicus e sul suo Rapporto Sullo Stato degli Oceani. Stando al dossier, nel periodo 1993-2015 è aumentata l’estensione del ghiaccio marino in Antartide, ma è diminuita fortemente la superficie di mare coperta di ghiaccio nell’Artico. Nel 2015 gli scienziati hanno monitorato cambiamenti eccezionalmente forti ed estesi, come, per esempio, un devastante El Niño -fenomeno climatico che consiste in un anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico centrale-, un’elevata frequenza di tempeste estreme ed eventi di innalzamento del livello del mare in regioni specifiche e a fioriture di alghe nocive. Mentre nel Mar Glaciale Artico l’estensione della banchisa è stata eccezionalmente ridotta, nel Nord Atlantico sono state osservate temperature sotto la media.

Sempre nel 2015 la superficie del Mar Mediterraneo e del Mar Nero ha mostrato livelli di caldo anomali , in particolare nel Mediterraneo del Nord e nell’intero Mar Nero che hanno sperimentato una forte anomalia positiva fino a + 0.8°C), mentre le anomalie lungo la costa libica erano vicine a zero. Lo studio evidenzia che “lo schema spaziale del trend Sst nel periodo 1993-2015 è coerente con quello del generale riscaldamento del pianeta e mostra un comportamento distinto tra le parti occidentali e orientali del Mar Mediterraneo. Infatti, la magnitudo del trend aumenta verso est, con minimi nel bacino occidentale e massimi nell’arco cretese e nel Mare Egeo settentrionale“.

Il Rapporto “è un risultato storico per il nostro Pianeta Blu” commentano gli scienziati“. Il dossier, aggiungono “rappresenta la prima pubblicazione in assoluto, su una tale scala, dello stato degli oceani, è il risultato di una collaborazione eccezionale all’interno della comunità scientifica ed è una sorgente impareggiabile di dati relativi agli oceani per i policy-maker“. Il Rapporto ha assicurato credito scientifico attraverso una peer review in collaborazione con il Journal of Operational Oceanography e sarà aggiornato annualmente. “L’Ue ha scelto Mercator Ocean per fornire a cittadini, ricercatori, climatologi, imprenditori e istituzioni, dati e informazioni oceaniche affidabili e aggiornate, siano esse osservazioni del passato o simulazioni nel passato e del futuro, gratuitamente” sottolinea Pierre Bahurel, Ceo di Mercator Ocean. “Grazie ai dati del Servizio Marino Copernicus e alle competenze degli scienziati coinvolti, questo rapporto offre una visione senza precedenti degli oceani del nostro pianeta” avverte Bahurel.

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