Anche nei prossimi giorni tanti temporali in Europa per l’azione di diverse perturbazioni

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Dopo le piogge e i forti temporali dei giorni scorsi nel corso delle prossime 24-36 ore una nuova intensa ondata di maltempo si prepara a colpire il nord della Spagna, la Francia e l’Inghilterra, dispensando altre piogge, rovesci e temporali, localmente anche di forte intensità sul territorio francese. Ma durante l’inizio della prossima settimana questa severa fase di maltempo si sposterà verso est, interessando, oltre alla Francia, anche Svizzera, Italia settentrionale, Austria, sud della Germania, Repubblica Ceca, Polonia meridionale, Slovacchia. Solo negli ultimi due giorni una serie di violenti temporali, alcuni dei quali di sospetta natura “mesociclonica” (quindi probabili “supercelle”) ha colpito i Lands della Germania centro-meridionale, causando notevolissimi disagi e danni.

Questa nuova ondata di maltempo sarà causata dall’arrivo, dall’Atlantico settentrionale, di un nuovo sistema frontale collegato ad una circolazione depressionaria, con minimo barico sui 992 hpa, posizionato in pieno oceano, nel tratto a sud dell’Islanda. Da questa depressione extratropicale, ben evidente nel cuore dell’oceano Atlantico, si elongherà una saccatura che raggiungerà la Francia, fino ad affondare con i propri elementi più meridionali sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo. L’avvicinamento della saccatura atlantica nei prossimi giorni causerà nuove piogge e intensi temporali di calore nelle ore pomeridiane e serali continueranno ad interessare i paesi dell’Europa centro-occidentale, con particolare coinvolgimento della regione alpina, della Francia e della Germania meridionale.

Al contempo la particolare configurazione barica che si instaurerà sul vecchio continente vedrà il flusso perturbato principale che continuerà a scorrere a latitudini elevate, causa la presenza di un esteso promontorio anticiclonico che dal mar Nero tenterà di estendersi fino alle Repubbliche Baltiche. Questa struttura anticiclonica, caratterizzata da elevati valori di geopotenziale in quota, oltre a far deviare verso nord, fino in corrispondenza del mare di Barents, il flusso perturbato principale, sta contribuendo a forzare l’azione di blocco presente sul vecchio continente, la stessa responsabile del forte maltempo avvenuto in questi giorni in Europa. Lungo i suoi bordi l’anticiclone è circondato da ben due distinte saccature, una localizzata sull’Atlantico settentrionale e l’altra, ad est, sulla Russia orientale. Proprio quest’ultima saccatura, alimentata dalla discesa di un nucleo di aria fredda polare continentale, direttamente proveniente dal mare di Barents, che da domani si verserà fra la Russia, il nord dell’Ucraina e l’est della Bielorussia, tenderà ad erodere parzialmente il bordo più orientale di questo promontorio anticiclonico, il quale di tutta risposta tenderà a rimanere relegato con i propri elementi principali in prossimità del mar Nero.

L’avvezione di aria fredda, polare continentale, determinerà pure un marcato calo delle temperature, specialmente sull’ovest della Russia europea, la Finlandia, le Repubbliche Baltiche, la Bielorussia e l’Ucraina. Al tempo stesso all’interno della saccatura a carattere freddo in discesa dalla Russia si verrà a scavare un minimo depressionario per effetto sottovento che innescherà condizioni di spiccata instabilità convettiva fra la Russia centro-meridionale, il sud dell’Ucraina e l’area carpatica, dove affluirà aria decisamente più fredda in quota che esacerberà il “gradiente termico verticale”, favorendo così lo sviluppo di fenomeni temporaleschi anche piuttosto intensi, accompagnati da forti colpi di vento, grandine e attività elettrica.

A ciò si aggiunge il maggior apporto di calore, indotto dalla graduale intensificazione dell’insolazione diurna che surriscalda per bene i terreni alimentando pure lo sviluppo dei moti convettivi (correnti ascensionali che dal suolo tendono a propagarsi verso la media e alta troposfera) che spesso vengono identificati nella genesi di addensamenti cumuliformi, piuttosto sviluppati in altezza, nelle ore centrali del giorno, specie se in presenza di importanti “gradienti termici verticali”, che vengono poi inaspriti dall’isolamento nei bassi strati di un “cuscino d’aria calda e umida” (come avviene in estate sulla pianura Padana dove lo strato caldo umido preesistente al suolo rappresenta il carburante che mette in moto i temibili temporali padani).

Nei prossimi giorni, osservando le moviole satellitari, potremo osservare la formazione di moltissime nubi cumuliformi (per lo più cumuli, congesti e grossi cumulonembi), ad evoluzione diurna, sempre più pronunciate fra l’area balcanica, la regione carpatico-danubiana, i bassopiani di Francia, Germania e Polonia e le più vaste pianure di Ucraina, Bielorussia e Russia europea, dove l’attività “termoconvettiva”, capace di scatenare temporali davvero violenti, con eventi temporaleschi anche di forte intensità.

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