Quando 4.5 miliardi di anni fa è nata la nostra stella, molto probabilmente non era sola. Insieme a lei c’era un’altra stella gemella – anche se non identica. E lo stesso vale per qualunque altra stella simile al Sole nell’Universo.
È l’ipotesi di due scienziati dell’Università di Berkeley e di Harvard, basata sull’analisi di una gigante nube molecolare composta da giovani stelle nella costellazione di Perseo.
A partire da questi dati – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – i ricercatori hanno realizzato un modello matematico da cui emerge appunto che ogni stella ‘solare’, al momento della nascita, aveva una stella compagna.
I risultati, accettati per la pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, confermerebbero così l’esistenza di Nemesis: un oggetto astronomico ipotetico, più precisamente una nana rossa o bruna, in orbita intorno al Sole poco oltre la Nube di Oort.
“Noi diciamo che sì, probabilmente c’è stata una Nemesi molto tempo fa – dice l’astronomo Steven Stahler dell’Università di Berkeley. – Abbiamo realizzato una serie di modelli statistici che rendessero conto delle giovani stelle singole e binarie nella nube molecolare di Perseo. L’unico modello in grado di riprodurre tutti i dati era quello in cui tutte le stelle si sono inizialmente formate come stelle binarie, simili ma non identiche.”
In base a questo modello, la ‘gemella eterozigote’ del Sole si sarebbe poi fusa con altre stelle nella nostra regione di spazio della Via Lattea.
“L’idea che molte stelle nascano con una compagna – dice Sarah Sadavoy dell’Università di Harvard – è stata suggerita da tempo, ma la domanda è: quante? In base al nostro modello, praticamente tutte le stelle nascono in coppia. Ora questa teoria deve essere testata su altre nubi di stelle.”