Il premier canadese Justin Trudeau ha nominato un’ambasciatrice per il clima, al fine di rendere operativo l’accordo di Parigi: si tratta di Jennifer MacIntyre, diplomatica di formazione, che ha il compito di lavorare “con i partner internazionali” per far valere gli interessi canadesi in materia di crescita economica pulita. Affiancherà la ministra per i Cambiamenti climatici, Catherine McKenna e della ministra degli Esteri, Chrystia Freeland.
Con questa nuova figura, “il Canada rafforza il suo impegno e la sua rete internazionale per appoggiare il settore delle tecnologie pulite”, ha spiegato Trudeau. Il governo canadese deve gestire l’impatto sul clima dello sfruttamento petrolifero dell’Alberta, regione dove le società petrolifere hanno previsto di aumentare la loro produzione in modo significativo. Sesto produttore di petrolio al mondo, il Canada prevede di produrre 5,1 milioni di barili al giorno entro il 2030, vale a dire 1,2 milioni di barili in più rispetto al livello attuale. All’inizio dell’anno Trudeau aveva promesso di “mettere progressivamente fine” allo sfruttamento delle sabbie bituminose e di “preparare la transizione energetica per spezzare la dipendenza del Canada dalle energie fossili”.