“Ho avuto conferma che la Cina vuole mantenere gli impegni, anzi; ci metterà ancora più ambizione negli impegni presi. Perciò, quell’accordo andrà avanti a livello globale”. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti parla dell’accordo sul Clima di Parigi, intervenendo al seminario ‘Netherlands-Italian Seminar and Matchmaking Water’, organizzato dalla rete diplomatica olandese in Italia in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Confindustria, Ance, Oice, Utilitalia, dedicato alle principali sfide europee legate alla gestione delle acque in un’ottica di economia circolare.
“Credo che davanti a noi abbiamo una sfida globale – dice Galletti – siamo di fronte a una trasformazione che caratterizzerà tutto il 21esimo secolo. Dopo Parigi le politiche ambientali entrano a pieno titolo nelle politiche industriali: l’ambiente non è più solo tutela ma e’ politica di sviluppo di un Paese”. “Tutto questo porterà a uno stravolgimento del modo di produrre da parte delle aziende. E quelle che lo capiranno prima saranno le più competitive. Insomma, l’ambiente viene visto come un’opportunità e non più come un vincolo, tanto che tutti quei cicli produttivi che sapranno usare meno materie prime, saranno quelle che verranno premiate”.
“Oggi ci possiamo aiutare tutti quanti, tra di noi, soprattutto sull’innovazione, la tecnologia e la cooperazione – conclude il ministro – non e’ solo una sfida economica ma deve esser visto anche in un quadro economico-sociale. Sono sempre più convinto che questa sfida possiamo vincerla solo tutti insieme. L’ambiente è uno dei pochi campi dove vale il dilemma del prigioniero: o vinciamo tutti insieme o perdiamo tutti”.