L’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul Clima rappresenta, “da parte del presidente Usa Donald Trump, un grande attacco alla scienza e alla sanità”. Lo ha detto il del presidente dell’Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom), Carmine Pinto, il quale sottolinea come tale decisione avrà inevitabilmente anche un impatto in termini di aumento delle neoplasie legate agli elementi cancerogeni inquinanti.
“Gli Usa – ha sottolineato Pinto a margine del congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco) che si apre oggi a Chicago – vengono fuori da un accordo che imponeva limiti per il controllo delle emissioni inquinanti. Ciò avrà naturalmente un impatto su molti tumori legati appunto a fattori cancerogeni di bassa potenzialità; ovviamente, si determinerà su lungo termine un prevedibile incremento di questo tipo di neoplasie. Se la più grande potenza mondiale non aderisce più al controllo delle emissioni, l’impatto sull’ambiente sarà grande, e di conseguenza anche l’aumento dei potenziali inquinanti cancerogeni”.
In particolare, rileva il presidente degli oncologi, a rischio di maggior incremento saranno i tumori del polmone, delle vie urinarie e metaboliche. Dunque, avverte, “parliamo proprio dei tumori delle vie respiratorie e urinarie, e ciò è molto grave perché per molte di queste forme ci sono ancora limitate possibilità di controllo clinico”. A ciò, conclude, “si aggiunge anche il fatto che Trump ha tagliato i fondi alla ricerca, ed in particolare a quella oncologica, ed ha posto stringenti limiti per l’accesso dei ricercatori negli Stati Uniti; un vero attacco alla scienza e alla cultura”.