Lo scioglimento dei ghiacci, la deriva degli iceberg, ma anche il controllo del traffico marittimo e dello sversamento di idrocarburi in mare: il tutto è costantemente monitorato dalla costellazione satellitare italiana Cosmo-Skymed. I dettagli del lavoro di osservazione della Terra sono emersi oggi durante un’audizione di rappresentanti dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e di Telespazio in Commissione Esteri alla Camera, dopo la missione in Norvegia e nelle isole Svalbard di una delegazione della Commissione stessa. “Secondo quanto appreso- spiega in apertura di seduta il presidente della Commissione Fabrizio Cicchitto- le infrastrutture in Artico offrono vantaggi unici. L’Artico rappresenta un avamposto sul piano scientifico, del progresso tecnologico e delle applicazioni industriali”.
L’Italia e’ presente ed eccelle, ma se ne parla poco “come spesso capita quando si tratta di operazioni di eccellenza e non di dilapidazioni di risorse da denunciare“, puntualizza Cicchitto. Cosmo-Skymed e’ “un’infrastruttura unica al mondo“, spiega il direttore tecnico dell’Asi Enrico Russo. Consta oggi di quattro satelliti radar operanti in banda x, in grado di vedere anche di notte e in condizioni di maltempo. Vantaggio di Cosmo-Skymed e’ anche quello di poter passare piu’ volte sulla stessa zona in un arco di tempo breve. Il ruolo dell’Asi “non e’ stato solo nella realizzazione della costellazione, ma anche nella gestione, nell’orientamento e nel collezionamento dei dati, nella realizzazione di database e nella scelta degli obiettivi da monitorare”, precisa Russo. I ghiacci dell’Artico “sono monitorati costantemente dal 2008- specifica-. Si e’ formato un database unico, che da’ agli scienziati stabilita’ statistica.Il ruolo di eccellenza nel settore tecnico ci ha poi permesso di applicarci nella Space Diplomacy, collegandoci con enti e centri di ricerca di tutto il mondo”.
Un esempio e’ la collaborazione con l’Argentina: l’anno prossimo il Paese sudamericano lancera’ un satellite basato su tecnologia radar insieme all’Italia. Cio’ aumentera’ qualita’ e quantita’ delle informazioni. Non solo. I ghiacci dell’Artico godranno anche della tutela della prossima generazione di sentinelle della Terra del programma europeo Copernicus. Una di loro, infatti, sara’ dedicata interamente alla sorveglianza della zona polare. Cosmo-Skymed “e’ una costellazione unica al mondo- ribadisce il direttore di missione di Cosmo-Skymed, Alessandro Coletta-. Primo lancio nel 2007, completata nel 2010, completamente operativa dal 2011. Un esempio della sua unicita’: su Roma oggi, a 41 gradi di latitudine, effettuati 4 passaggi dei satelliti e 3 ce ne saranno oggi pomeriggio: nessun’altra impresa spaziale operativa oggi e’ in grado di offrire questo. Nessun altro puo’ garantire un passaggio cosi’ continuativo, completo e soprattutto regolare”. “Abbiamo evoluzione temporale e spaziale di quello che sta accadendo”, precisa Coletta, il quale spiega che, in Groenlandia, “i ghiacciai monitorati sono 53. Come Asi stiamo creando degli archivi di missione. I progetti istituzionali attivi sono circa 200, di questi il 10% sono sulla regione Artica”.
Ma l’osservazione dell’Artico non aiuta solo la comunita’ scientifica. Possono esserci anche dei risvolti industriali ed economici. “Sono aspetti su cui stiamo lavorando- commenta l’amministratore delegato di e-Geos, joint venture tra Telespazio e Asi, Massimo Claudio Comparini- Accanto alla componente scientifica, stiamo analizzando anche possibilita’ di sviluppo e di accompagnamento di sviluppo sostenibile delle attivita’ nell’area”. Cosmo-Skymed offre “dati per modelli predittivi delle evoluzioni nel medio termine. Nessuno strumento al mondo puo’ dare questo tipo di precisione. Permette di erogare informazioni per una pluralita’ di settori, dall’agricoltura alla possibilita’ di monitorare lo sfruttamento dell’Artico, all’apertura di nuove rotte, ma anche per aspetti legati alla difesa, all’intelligence, anche intelligence commerciale”. Che l’Italia abbia un ruolo da protagonista “e’ un fattore importante”, commenta la deputata Maria Chiara Carrozza (Pd), membro della Commissione esteri. “Mi auguro che si possa pensare di diffondere ancora di piu’ le informazioni e rendere i dati ancora piu’ accessibili, in modo che ci sia un impatto ancora maggiore”, conclude.