“È stata organizzata la rastrellatura dei libri pubblicati”. Con questa espressione, molto poco biblioteconomica, il vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche Amedeo Giannini interveniva nel corso della prima riunione del nuovo direttorio dell’Ente, tenutasi a Palazzo Chigi la mattina del 20 settembre 1927. L’espressione – spiega Maurizio Gentilini sull’Almanacco della Scienza del CNR – era riferita all’attività di compilazione e pubblicazione della Bibliografia scientifica tecnica italiana, compresa tra gli obblighi del Cnr elencati nell’articolo 1 del Regio Decreto Legge n. 638, promulgato il 31 marzo precedente.
Al Cnr – fin dalla fondazione nel 1923 – era stato affidato il compito di provvedere alla diffusione dell’informazione scientifica. Da subito era stata ravvisata la necessità di dare priorità alla diffusione delle pubblicazioni e della documentazione tecnica e di affrontare il problema della predisposizione di una bibliografia nazionale ufficiale dedicata a quest’area. A questo progetto, nella riunione del Consiglio del 9 giugno 1925 tenutasi presso l’Accademia dei Lincei, veniva data massima urgenza, stanziando un contributo di 24.000 lire.
Nel corso della citata prima riunione del Direttorio, presieduta da Guglielmo Marconi, le problematiche inerenti la Bibliografia scientifica vennero trattate diffusamente: furono presentate al neo-presidente l’attività svolta e le necessità più impellenti per arrivare alla pubblicazione del primo volume, che avrebbe poi visto la luce l’anno seguente. Bonaldo Stringher, direttore della Banca d’Italia e amministratore del Cnr, riferiva degli “accordi stipulati con la ditta Zanichelli di Bologna, la quale anche stamperà le varie altre pubblicazioni del Consiglio” e che il chimico Raffaello Nasini, membro della Commissione per la Bibliografia si era “interessato per organizzare il servizio a Bologna. Egli ritiene che il Consiglio debba avere a disposizione colà un proprio locale con dei capaci magazzini, dove si possa costituire il deposito ben ordinato delle pubblicazioni”. Furono così deliberate le spese necessarie a “organizzare i servizi della Bibliografia e degli schedari”, con lo stanziamento di 100.000 lire e l’acquisto dei magazzini a Bologna.
La sede bolognese può pertanto definirsi la prima raccolta libraria centralizzata e organizzata all’interno del Cnr, uno strumento al servizio del complesso iter di compilazione della Bibliografia scientifica tecnica italiana, che vedeva nella casa editrice Zanichelli il punto di arrivo (e di inizio per quanto riguarda la distribuzione e diffusione sul mercato).
Il legame esclusivo con l’editore bolognese venne mantenuto per lunghi anni e i volumi della Bibliografia divennero un modello e un punto di riferimento imprescindibile per la certificazione della produzione tecnico-scientifica nazionale oltre che uno stimolo essenziale per la capacità del Paese di inserirla nei propri processi formativi e di sviluppo.