Cultura: la biblioteca del CNR, un data base ante litteram

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La Biblioteca Centrale del Consiglio nazionale delle ricerche è la principale biblioteca italiana della scienza e della tecnica. Venne istituita nel 1927, conseguentemente all’attribuzione al Cnr del diritto di deposito legale delle pubblicazioni tecnico-scientifiche prodotte in Italia con il decreto del 31 marzo 1927. “La sua storia è quindi profondamente legata a quella del suo fondatore, Guglielmo Marconi, che comprese con lungimiranza come il Cnr e la sua Biblioteca dovessero essere necessariamente correlati, tanto che la struttura trovò sede nei locali della sede centrale, inaugurati a Roma il 20 novembre 1937, in piazzale delle Scienze (ora piazzale Aldo Moro), pochi mesi dopo la morte di Marconi”, spiega Alberto De Rosa, responsabile della Biblioteca Centrale.

Lo scienziato – scrive Luisa De Biagi sull’Almanacco della Scienza del CNR – aveva infatti intuito quanto fosse importante per la comunità scientifica e per il progresso tecnologico, industriale ed economico del Paese la disseminazione e la condivisione dell’informazione scientifica, dei dati sperimentali e dei saperi: parlava già ‘in nuce’ di una Rete informativa tra ricercatori, che potesse creare un ponte con la società della conoscenza. “Istituendo nel 1927, anno della sua nomina alla presidenza dell’Ente, la Biblioteca e il Centro nazionale di notizie tecniche, Marconi ribadì quindi la funzione strategica del Cnr, ossia ‘creare valore attraverso la conoscenza generata dalla ricerca’”, continua De Rosa.

Proprio lo scienziato, pioniere del wireless, intravide già con consapevolezza la necessità di mettere a punto servizi in grado di facilitare e promuovere quello che oggi chiamiamo Technology Transfer, potenziando, ad esempio, un gabinetto di riproduzioni fotografiche nei locali del seminterrato, accanto ai magazzini dei libri.

“Il Consiglio nazionale delle ricerche svolge la sua azione non solo con le ricerche sperimentali; esso si preoccupò di creare alcuni servizi la cui mancanza in Italia costituiva una causa di debolezza per la nostra organizzazione economica e per il progresso scientifico e industriale del nostro Paese”, scrive Guglielmo Marconi su ‘La ricerca scientifica’, nel novembre 1932. “Fu istituito e ha già iniziato in Roma il suo funzionamento il Centro nazionale di notizie tecniche. Tali notizie, mediante anche un largo uso della riproduzione fotografica, possono essere inviate agli interessati che le richiedano. L’importanza di questa pubblicazione è veramente notevole; specialmente dall’estero sono giunte numerose manifestazioni di plauso e richieste continue che mostrano quanto sia apprezzata quest’opera poderosa alla quale partecipano tutti i Comitati del Consiglio nazionale delle ricerche. Con la pubblicazione della Bibliografia fu inoltre possibile di riunire la collezione veramente completa di tutte le Riviste che si pubblicano in Italia, raccolta che non si trova in alcuna delle nostre Biblioteche(La Ricerca scientifica, a. III, v.2, nn.9-10, nov 1932).

Nella seduta del 28 giugno 1937 Amedeo Giannini, vicepresidente Cnr e membro del Direttorio, informa che “dei compiti affidati dalla legge al Consiglio nazionale delle ricerche solo il problema della preparazione e pubblicazione della Bibliografia scientifica tecnica italiana debba ritenersi risolto”.

“La Biblioteca Centrale è stata intitolata a Guglielmo Marconi nel 1995, alla presenza della figlia Elettra, continuando nel frattempo a svilupparsi con i 14 piani di torre libraria e una crescita cospicua delle collezioni del proprio patrimonio editoriale: più di 480.000 volumi per quasi 16.000 metri”, aggiunge De Rosa. “Di pari passo, con il D.P.R. 3 maggio 2006, n.252, il deposito legale è divenuto ‘on demand’ e su qualsiasi supporto, esteso cioè a tutte le tipologie di produzione editoriale nazionale di indirizzo scientifico-tecnico qualunque sia il processo di produzione, di edizione o di diffusione’; ciò ha trasformato la nostra Biblioteca in biblioteca digitale a disposizione dell’utenza scientifica,  con più di 10.000 periodici, circa 50.000 e-book, 20.000 proceedings e 5.000 standard, consultabili anche tramite la recente ‘Cnr BiblioApp. Servizi bibliotecari a portata di smartphone’, progetto vincitore primo classificato del Premio innovazione Cnr nel 2015.

Come ideale ‘fil rouge’ con il passato, la Biblioteca mantiene quindi ancora oggi la funzione di coordinamento e di supporto alla ricerca, con il compito di armonizzare le attività e i servizi del sistema bibliotecario dell’Ente. “Nel 2011, è stato istituito dal direttore generale il ‘Comitato di coordinamento permanente per la gestione delle biblioteche del Cnr’, finalizzato ad assicurare la conservazione, lo sviluppo, la valorizzazione e la gestione integrata del patrimonio documentario con la centralizzazione degli abbonamenti consortili editoriali di interesse per l’Ente, garantendo così anche l’accesso ai servizi informativi tradizionali e digitali”, conclude De Rosa.

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