Dagli Accordi di Parigi all’economia circolare, italiani ben informati

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Cambiamenti climatici e ambiente, economia circolare, gestione dei rifiuti, sostenibilità. Gli italiani sono più informati di quanto si pensi, e a rilevarlo è la ricerca realizzata da Lorien Consulting presentata oggi in occasione della quarta edizione dell’EcoForum Rifiuti organizzato a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con la partnership del Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati.
Partiamo dall’Accordo di Parigi. Stando a quanto emerge dalla ricerca, il 44% degli intervistati conosce bene il tema e il 77% ne ricorda la recente uscita da parte degli Stati Uniti. Uscita che, per il 60%, comporterà impatti negativi. Su quale sia l’economia del futuro, i cittadini non hanno dubbi: conoscono e credono nella grande sfida legata all’economia circolare che, per l’88% degli italiani, rappresenta un vantaggio importante per il Paese, in termini di risparmio di risorse ed energia. Nello specifico, l’economia circolare è ritenuta molto vantaggiosa dal 35% degli intervistati.
Per il 37%, il rifiuto differenziato va trattato attraverso processi industriali per riciclarlo e produrre nuovi manufatti; per il 25% modificarlo e riutilizzarlo senza intraprendere nuovi processi industriali.
Le principali minacce ambientali? Per gli italiani sono legate principalmente all’inquinamento atmosferico (39%), industriale, delle acque e dei terreni (33%), alla gestione inefficiente dei rifiuti (32%). Tema, quest’ultimo, che preoccupa molto i cittadini: il 62% si informa il più possibile su come fare in maniera corretta la raccolta differenziata per il riciclo. Sul fronte della modalità di raccolta differenziata, ad oggi la situazione in Italia è equamente suddivisa tra: raccolta porta a porta (46%), raccolta stradale (41%) e mista (14%).
Consumi: il 26% degli italiani si informa su come su come risparmiare nei consumi domestici, il 25% sull’acquisto di prodotti alimentari con etichette e tracciabilità ambientale e il 21% si informa su come acquistare prodotti con limitato uso di imballaggi.
Ad emergere è anche una forte consapevolezza del ruolo della cittadinanza attiva e dell’impegno in prima persona per un cambiamento e una crescita sostenibile del territorio: gli italiani ritengono infatti che i principali responsabili della salvaguardia dell’ambiente siano i cittadini (72%), ma anche le istituzioni (78%) devono fare la loro parte. (AdnKronos)

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