Qualcuno riesce a spiegare, senza se e senza ma, quale può essere il nesso tra la morte a Londra di una sfortunata ragazza italiana e il fatto che in Italia, purtroppo, i neolaureati siano sottopagati e facciano fatica a trovare lavoro? Qualcuno può affermare, senza ombra di dubbio, che i vaccini possono portare all’autismo, e provocare altri danni collaterali talmente importanti da far dedicere, a migliaia di genitori, di non far vaccinare i propri figli? Qualcuno può spiegare perché il governo italiano si è ritrovato costretto a rendere obbligatori ben 12 vaccini? Qualcuno, tornando al tremendo incendio di Londra, può dire perché quando queste vicende accadono ci si scopre impotenti e non in grado di salvare le persone rimaste intrappolate? Qualcuno sa anche dire di chi è la colpa se, nel caso di un terremoto di forte entità, i sismografi rilevano delle magnitudo più basse di quanto non siano in realtà?
Per l’italiano medio, meglio identificabile con il famigerato “tuttologo del web“, a quanto pare la risposta è semplice: è colpa dei politici. Eh già…perché, ammesso e non concesso che la disoccupazione dilagante dipenda solo da cattive scelte della classe dirigente, come si può solo pensare che la morte della giovane Gloria e del suo compagno, Marco, sia imputabile ai nostri politici? Gloria ha fatto una scelta, obbligata o meno. E se avesse deciso di accontentarsi di 300 euro e fosse rimasta in Italia, e magari si fosse a trovata a Torino, in piazza San Carlo, al posto dell’altrettanto sfortunata Erika? Sembra un collegamento assurdo? Verissimo, è assurdo esattamente quanto quello che addita come colpevoli della morte di Gloria i politici italiani.
Il governo, poi, rende obbligatori dodici vaccini perché in Italia tornano epidemie ormai debellate e qual è il verdetto dei ‘tuttologi‘? Causano l’autismo ai nostri figli. Peccato che le prove non ci siano. Peccato che le cause dell’autismo siano ancora un mondo da scoprire e da valutare attentamente, da parte di esperti che hanno studiato proprio a questo scopo. Ma di tutto ciò importa qualcosa a qualcuno? No. Perché in questo modo non ci sarebbe nessuno su cui scaricare colpe e responsabilità.
E poi ancora: mentre il Centro Italia era messo in ginocchio dalle conseguenze del terremoto, di cosa parlavano i saccenti che tutto sanno e tutto vedono? Del fatto che la magnitudo fosse stata ‘ritoccata’ ad hoc, per evitare fantomatiche spese di ricostruzione che, dicono i tuttologi, sarebbero a carico del governo solo nel caso in cui si superassero i 6.1 della scala Richter. Anche in questo caso, niente di più falso. Questa legge non esiste. E i risarcimenti dei danni non si calcolano in base alla magnitudo. Ma anche di questo non è importato nulla a nessuno, perché sarebbe l’ennesima dimostrazione che i nostri politici, per quanto possiamo non essere d’accordo con loro, con le loro proposte, con le loro idee, non stanno sempre a complottare per trovare il modo più giusto per farci finire nell’abisso.
Fanno semplicemente delle scelte. A volte giuste, a volte sbagliate. Ma solo scelte. E le mele marce, che ovviamente ci sono, baste saperle individuare, per quanto difficile possa sembrare al giorno d’oggi. Usare le nostri classi dirigenti come capri espiatori delle nostre pene, dei nostri dolori, dei nostri insuccessi e della nostra incapacità di realizzarci nella vita, non ci aiuterà a rialzare le nostri sorti. Sarà solo un altro modo per farci assalire ancora di più da quel senso di inettitudine che solo chi non riesce a trovare il vero senso della propria vita, conosce. Un nuovo politico, una nuova classe dirigente, non ci salveranno da un incendio; possono e devono darci gli strumenti giusti per evitarli, quando sono evitabili, ma di più non possono fare. Non potranno garantirci che i nostri figli non siano colpiti da patologie inattese; devono garantirci di fare del loro meglio per la nostra salute, questo sì, ma per i miracoli “non sono ancora attrezzati”.
I politici non sono dei supereroi. Sono dei normalissimi esseri umani che cercano di gestire la cosa pubblica, chi più chi meno meritevolmente. A noi resta il compito di saper “estirpare le erbacce”, ovvero riconoscere chi proprio non va e che tutto può fare tranne che governare. Ma in questo arduo compito non aiuta di certo il fatto di additare tutti, indistintamente, per ogni problema, grande o piccolo, di fronte al quale veniamo a trovarci.