Negli ultimi mesi sul tema delle Malvinas-Falklands tra l’Argentina e la Gran Bretagna sono stati tempi di pace e di dialogo. Un clima che ha caratterizzato, ieri, anche il 35° anniversario della fine del conflitto nell’arcipelago dell’Atlantico meridionale invaso dall’Argentina e riconquistato dieci settimane più tardi dalla Gran Bretagna. I soldati argentini si arresero il 14 giugno del 1982.
Procedono, anche se a rilento, le trattative tra entrambe le parti, sancite, tra l’altro, anche da un pre-accordo bilaterale di qualche mese fa che ha considerato una serie di tematiche fondamentali, come quelle della cooperazione politica, economica e commerciale.
Tra i punti maggiormente delicati vi sono i voli da paesi terzi nelle isole, oltre alla pesca, gli idrocarburi e, ovviamente la sovranità sulle isole stesse, che rimane la questione principale. A Buenos Aires i media non escludono un possible incontro tra il presidente Mauricio Macri e la premier Theresa May. La sensazione, sottolineano i media, è che prima o poi il colloquio ci sarà, forse a luglio in occasione del vertice G20 ad Amburgo forse successivamente, durante l’assemblea generale Onu a New York. Proprio nei prossimi giorni, in seguito di un accordo con i governi di entrambi i Paesi, la Croce Rossa Internazionale inizierà a riesumare i resti di 123 militari di Buenos Aires sepolti nel cimitero ‘Darwin’ delle isole la cui identità è ancora ignota 35 anni dopo la fine della guerra.