G7 Ambiente, CREA: per tutelare l’ambiente più ricerca in agricoltura

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Potenziare la ricerca in agricoltura per affrontare la sfida della tutela dell’ambiente. Si confronteranno su questo tema i ricercatori del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia al G7 Ambiente che si svolgerà da domani e fino a domenica, a Bologna. Per tutta la durata del summit, i ricercatori del CREA saranno “a disposizione per illustrare i progetti innovativi in ambito ambientale e spiegare come la scienza intende affrontare le sfide del mondo che ci aspettano” fa sapere il Centro di ricerca. “Siamo orgogliosi di partecipare ad un appuntamento, come il G7 dell’ambiente, così significativo per il futuro del nostro pianeta” afferma Salvatore Parlato, presidente del CREA. “E’ innegabile -evidenzia il centro di ricerca per l’agricoltura- che l’approccio circolare della nuova economia si inscriva nella direzione di una strategia innovativa che coniughi la produzione agricola sostenibile con la competitività economica, supportata anche dall’adozione di nuovi approcci e tecnologie” e “l’obiettivo è quello di ottimizzare la gestione delle risorse agricole, nell’ottica di limitare gli sprechi, valorizzando anche gli scarti”. Dal gambero della Louisiana, una specie infestante, infatti, i ricercatori del CREA hanno ottenuto “per i pesci d’acquacoltura mangimi efficienti, economicamente sostenibili e con basso impatto sull’ambiente e sulle risorse”. Mentre dalle bucce e dai vinaccioli delle vinacce “sono stati ricavati semilavorati (farine) utilizzabili direttamente o da cui estrarre molecole bioattive (polifenoli), antiossidanti naturali dalla proprietà nutraceutiche”. Ed il baco da seta, in questo quadro, spiega il CREA, “rappresenta una vera e propria miniera”. Al G7 di Bologna, inoltre, i ricercatori del Centro di ricerca per l’agricoltura presenteranno progetti basati su “una gestione agro-ambientale integrata” che ha l’obiettivo di “ottimizzare le risorse e promuovere tecniche colturali sostenibili in grado di preservare i suoli incrementandone la fertilità, attraverso l’uso di nuove tecnologie di fertilizzazione e di gestione delle acque irrigue”. Ampio spazio sarà dedicato dal CREA anche agli insetti, “elemento base per un nuovo integratore alimentare a basso impatto ambientale, dai composti benefici, cioè gli acidi grassi polinsaturi (omega 3), e peptidi ad azione anti-ipertensiva, preventiva quindi delle malattie cardiovascolari”. Ma non solo. I ricercatori parleranno anche di api, “veri e propri indicatori biologici in grado di monitorare la qualità dell’ambiente in cui vivono, e della rete di monitoraggio del loro stato di salute”. Infine verrà affrontato “il tema degli antagonisti naturali delle specie aliene” che recano danni alla nostra ortofrutta e del nuovo laboratorio per la quarantena. Il CREA, afferma ancora Parlato, “è largamente impegnato nella sfida della sostenibilità ambientale dell’agricoltura. Le ricerche e le innovazioni messe in campo, e che oggi sono qui esposte come esempio del grande lavoro che il Centro sta facendo in questa direzione, possono concretamente invertire l’errata convinzione che l’agricoltura sia nemica dell’ambiente”.

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