Si è chiuso il G7 ambiente di Bologna con una dichiarazione finale adottata all’unanimità che vede però una postilla degli Stati Uniti che non aderiscono alla sezione relativa al cambiamento climatico e alle banche di sviluppo. A Bologna, dunque, si chiudono i lavori con un documento unanime su tutti i temi (dalla finanza sostenibile all’economia circolare fino al marine litter) tranne uno, il clima, dove gli Stati Uniti restano fermi sulla propria decisione: sì alla riduzione delle emissioni di gas serra ma fuori dagli accordi di Parigi. Insomma, l’obiettivo della lotta ai cambiamenti climatici resta comune ma le misure da mettere in campo sono diverse. Il G7 ambiente di Bologna ha visto riunirsi intorno al tavolo Italia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti e Canada con la partecipazione anche di Cile, Etiopia, Maldive e Ruanda. Due giorni di lavoro che hanno visto i riflettori puntati sugli Usa e sul rappresentante della Casa Bianca, Scott Pruitt, direttore dell’Epa, l’Agenzia federale per l’Ambiente, che ha lasciato il summit il primo giorno per impegni con il Presidente Donald Trump. Nonostante la posizione americana, gli altri 6 Paesi hanno confermato con determinazione la volontà ad andare avanti nell’azione contro clima.