“Sicuramente preoccupa la posizione degli Stati Uniti, hanno già dichiarato che vogliono retrocedere dall’accordo: questo però sarà un momento per gli altri sei paesi del G7 di rilanciare fortemente l’accordo di Parigi, dire che indietro non si torna, e che quell’accordo non è negoziabile, in nessuna delle sue parti”.
Lo ha ribadito il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti alla vigilia dell’apertura del G7 a Bologna, a margine della cerimonia in Prefettura sul confronto Italia-Francia sulla azioni di lotta contro l’inquinamento causato dalle plastiche in mare, che vedono l’Italia primo paese ad aver messo al bando i sacchetti di plastica nel Mediterraneo.
Dopo il messaggio di Mattarella che ha parlato di retromarcia impossibile, dal G7 arriverà dunque un messaggio chiaro: “Abbiamo preso un impegno forte a dicembre 2015 – ha spiegato Galletti – e lo vogliamo portare avanti, siamo abituati a firmare le cose e a tenere fede a quello che firmiamo. Quindi un messaggio debole da parte degli Stati Uniti, ma forte da parte degli altri Paesi”.
A Bologna, ha aggiunto il ministro, “avremo anche Paesi africani, e altri Paesi in via di sviluppo, proprio per dare il messaggio che dobbiamo stare insieme. In ambiente o si vince tutti insieme – ha ribadito – o si perde tutti insieme”. Il ministro dell’Ambiente si è poi soffermato sugli effetti della scelta americana.
“Significherebbe – ha detto – che la leadership la prendono la Cina e l’Europa che vogliono essere virtuosi. Credo che il messaggio di Trump difficilmente venga recepito dalle aziende degli Stati Uniti- ha aggiunto Galletti – perché oggi fare economia circolare, fare economia sostenibile conviene, conviene per la competitività. A Bologna, nelle scorse settimane abbiamo firmato protocolli d’intesa sull’economia sostenibile con grandi gruppi americani, che hanno dichiarato che vogliono andare avanti. Ieri abbiamo ricevuto una lettera del governatore Brown della California che afferma di volere andare avanti con maggiore decisione anche sull’accordo di Parigi. Quindi, bisogna vedere anche della tenuta dello stesso messaggio di Trump all’interno degli Stati Uniti. Mi aspetto – ha concluso Galletti – che prevalga il buon senso, il bene del pianeta, il bene dell’ambiente. Credo che queste motivazioni siano sufficienti per andare avanti sull’accordo di Parigi”.