“Abbiamo lavorato molto con la presidenza italiana ma anche con il Canada per fare in modo che si giunga ad un testo comune dei 7 paesi al termine del vertice. Ma attualmente non posso confermarlo e spetterà alla presidenza italiana annunciarlo. Ma nutro una buona speranza sul fatto che si arrivi ad una dichiarazione comune con gli Stati Uniti: non solo sarebbe simbolicamente positivo ma anche incoraggiante perché significherebbe che gli Usa restano in un trend a favore dell’ambiente“. Ad affermarlo, nel corso di una conferenza stampa in occasione del Summit del G7 Ambiente di Bologna, è il ministro francese della Transizione ecologica, Nicolas Hulot.
Hulot, che ha “salutato la guida notevole della presidenza italiana“, sottolinea che questo G7 Ambiente si colloca “in un contesto particolare” dopo l’annuncio del presidente Usa, Donald Trump, di uscire dagli accordi di Parigi ma anche dopo il vertice Onu di New York sugli Oceani e dopo la riunione Ocse sul clima a Parigi. “Tutto questo crea un nuovo contesto, nuovi interrogativi e qualche timore ma forse anche nuove opportunità“. Con la presidenza italiana e in particolare con il Canada “abbiamo lavorato molto per fare in modo che si arrivi ad un testo comune. Ora aspettiamo di sapere se gli Stati Uniti sono d’accordo“.
In ogni caso, attualmente, il dialogo con gli Stati Uniti sugli altri temi ambientali “è costruttivo“. Certo, sul tema climatico, “c’è una riserva degli Usa che conferma che, su questo tema ma anche in altri settori, preferiscono in questa fase un dialogo bilaterale piuttosto che unilaterale“. Comunque, aggiunge Hulot, “se arriveremo ad un testo firmato dai 7 paesi del G7 sarebbe positivo perché sarebbe la conferma del mantenimento del dialogo con gli Usa e non ci sarebbe un punto di rottura“. (AdnKronos)