G7 Ambiente, ministro Galletti: “Posizioni diverse ma lavoriamo per un filo comune”, “lo sviluppo economico rispetti i l pianeta”

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A Bologna “ci sono sette paesi che insieme rappresentano più della metà del pil mondiale e sono qui per dialogare insieme. Già questo è un grandissimo risultato“. Così il ministro Gialuca Galletti a margine del g7 dell’Ambiente in corso a Bologna. “Partiamo da posizioni diverse ma abbiamo l’obbligo di continuare a dialogare con tutti – prosegue sottolineando le diverse posizioni sul clima – questo è un imperativo. Stiamo facendo questo e sono soddisfatto che ci siano tutti e sette i paesi e la volontà di riallacciare un filo comune“.

I cambiamenti climatici, la gestione efficiente delle risorse, l’inquinamento marino impongono un’azione immediata e coordinata, al fine di favorire la transizione ad un sistema economico sostenibile ed ad una maggiore qualità ambientale per le future generazioni“. “In una quarta rivoluzione industriale, quella dell’economia circolare e dell’attuazione dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi – ha detto Galletti – dobbiamo far si che i ministeri dell’Ambiente siano parte attiva e integrante della politica economica. Abbiamo incluso, per questo motivo, temi sui quali i ministri dell’Ambiente dei paesi G7 avranno l’opportunità di dire la loro per la prima volta e che sono alla frontiera fra economia e Ambiente, fondamentali per un sano sviluppo dell’economia rispettoso dei limiti fisici del pianeta e della natura. Sono i temi della riforma fiscale ecologica, del ruolo delle banche multilaterali di sviluppo, della finanza sostenibile al servizio del sistema economico e dell’Ambiente“. “I Paesi del G7 rappresentano ancora oltre la metà del prodotto lordo mondiale, sono tutti e 7 fra i maggiori donatori all’ONU e tutti e 7 fra i 10 maggiori paesi esportatori – ha proseguito Galletti – Conservano di conseguenza un ruolo e responsabilità cruciali verso le proprie opinioni pubbliche, verso i Paesi meno sviluppati o in via di sviluppo, verso il Pianeta. Sono accomunati anche da sistemi democratici e di mercato più aperti e rispettosi dei diritti ambientali. Questa, dunque, è la sede ideale dove programmare un futuro più sostenibile, tramite il ruolo di leadership che i nostri paesi giocano in molti campi, dall’innovazione verde allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, e tramite una piattaforma che consente il coordinamento e lo scambio di idee, opinioni, proposte“. “Concludo aggiungendo che la comunità internazionale è in attesa di un nostro messaggio – ha aggiunto il ministro – Messaggio che deve arrivare da un G7 Ambiente al servizio delle popolazioni, dello sviluppo sostenibile e dell’ecologia. Un G7 che cerca di dare valore alle buone esperienze e di moltiplicarle, per una conservazione del Creato, come direbbe Papa Francesco, e uno sviluppo sostenibile del pianeta“.

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