”Lo scorso anno i nostri marchi ‘sostenibili’ hanno rappresentato il 60% della crescita di Unilever nel mondo, e continuano a crescere ad una velocità superiore rispetto al 50% dei marchi dell’azienda. La nostra esperienza dimostra che coniugare sostenibilità e business è possibile e con questo progetto vogliamo sensibilizzare il mondo produttivo italiano e le istituzioni ad operare insieme per raggiungere questo obiettivo”. Angelo Trocchia, presidente e amministratore delegato di Unilever Italia, ha illustrato così le ragioni alla base del primo ”Manifesto della Sostenibilità e della Crescita per le imprese italiane”. Il manifesto, promosso in occasione del G7 Ambiente, da Unilever Italia e dai Giovani Imprenditori di Confindustria, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, è nato con l’obiettivo di promuovere presso il mondo produttivo, le istituzioni e l’opinione pubblica un approccio che consideri la sostenibilità ambientale e sociale non solo perfettamente compatibile con i risultati economici ma anzi come un fattore critico di successo se costituisce un elemento trasversale ad ogni ambito della vita aziendale. Il progetto si compone di dieci obiettivi-guida condensati in un manifesto d’indirizzo e una campagna nazionale di crowdfunding dal titolo #alloraspengo, per supportare Energy Way, una start-up innovativa che insegna agli alunni delle scuole medie a rendere la propria scuola più sostenibile. Sul sito www.manifestoimpresasostenibile.it cittadini e imprese potranno infatti donare indicando anche la scuola alla quale indirizzare il proprio contributo. Unilever, presente da 50 anni in Italia, persegue infatti in modo convinto e su scala globale questo approccio attraverso l’Unilever Sustainable Living Plan, piano per la crescita sostenibile dell’azienda, varato 7 anni fa e realizzato già all’80%. Un piano con obiettivi molto importanti quali ad esempio, dimezzare entro il 2030 l’impronta ambientale derivante dalla produzione e dall’utilizzo dei propri prodotti, facendo al contempo crescere il business. L’inedito manifesto mette insieme 5 Obiettivi Metodologici, che intendono definire il quadro entro cui agiranno le imprese aderenti, e 5 Obiettivi di Sostenibilità, che entrando nel merito vogliono individuare nel concreto le azioni per le imprese, con un particolare focus sulle attività volte a promuovere un nuovo tipo di energia per lo sviluppo. Il manifesto si trasforma poi in azione concreta attraverso #alloraspengo, un innovativo progetto di educazione ambientale che attraverso lezioni in aula e strumenti di tecnologia open source e analisi dei dati punta a suscitare il coinvolgimento dei ragazzi per condurli sulla via della consapevolezza energetica. L’opinione pubblica ed in particolare le imprese italiane, potranno quindi sottoscrivere il Manifesto e aiutare in maniera specifica con il crowdfunding le scuole del proprio territorio ad essere sostenibili e a creare ”ambasciatori della sostenibilità. ”Oggi – ha detto il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti – investire in ambiente vuol dire essere competitivi e attualizzare il concetto di responsabilità sociale d’impresa. Il riciclo e la rigenerazione – ha continuato il ministro – aiutano un’azienda a non sprecare materia che può essere immessa di nuovo nel ciclo produttivo, cosi come investire in ricerca ambientale è strategico per stare sul mercato da protagonisti. Nel G7 ambiente parleremo di Finanza verde, di economia circolare, di efficienza nell’uso delle risorse: tutti temi che devono vedere le imprese guida assieme alle istituzioni verso un nuovo modello produttivo. Sta al tessuto produttivo comprendere subito e prima degli altri, come fa Unilever con questo manifesto, che la Quarta Rivoluzione Industriale è già in atto”. ”Crediamo fortemente che il mondo produttivo italiano possa e debba avere un ruolo fondamentale nel porre l’Italia all’avanguardia sui temi della sostenibilità ed è per questo che abbiamo deciso di creare questo progetto che rappresenta un eccellente esempio di partnership tra imprese, associazioni di categoria ed istituzioni. L’obiettivo è vincere una delle maggiori sfide delle imprese italiane: divenire sostenibili non solo nella produzione, ma anche nel pensare l’industria – ha sottolineato Angelo Trocchia, presidente ed amministratore delegato di Unilever Italia-. Unilever ha profuso grandi sforzi in tutto il mondo per rendere la sostenibilità parte integrante della propria strategia e sia i risultati di business che quelli sull’impatto delle nostre attività ci stanno dando ragione. L’esempio italiano e mondiale di Unilever dimostra che sostenibilità e risultati di business sono assolutamente compatibili”. ”Oggi lo sviluppo economico del Paese va di pari passo con l’implementazione di green e circular economy. Come Giovani Imprenditori crediamo che Industria 4.0 e Sviluppo Sostenibile siano due driver inscindibili su cui le imprese italiane devono puntare per crescere ed essere più competitive – ha affermato Nicola Altobelli, vice presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria-. Ciò significa ripensare l’intera catena del valore in un’ottica di gestione efficiente delle risorse, dai processi produttivi al concetto di seconda vita del prodotto. Con questo Manifesto in accordo con Unilever intendiamo sottolineare il nostro impegno nel promuovere un approccio virtuoso non solo per le attività produttive sul nostro territorio, ma anche oltre i confini nazionali, promuovendo modelli di sviluppo sostenibile anche nei paesi in via di sviluppo.” “Per fare un mondo sostenibile ci vogliono piccoli maestri di sostenibilità. #alloraspengo è un percorso che abbiamo tracciato per le scuole. Forniamo loro gli strumenti open source per il monitoraggio dei consumi e le competenze necessarie all’analisi dei dati – ha affermato Giovanni Anceschi Responsabile R&D di Energy Way – Grazie a tutto questo e a piccoli gesti quotidiani, i ragazzi assieme agli insegnanti e tutto il personale scolastico possono raggiungere facilmente il traguardo del risparmio energetico“. Oggi Unilever ha ben 18 marchi ”sostenibili”, che vantano cioè un obiettivo chiaro rispetto a questioni sociali o ambientali e contribuiscono all’Unilever Sustainable Living Brands. Nel 2016, questi marchi hanno rappresentato il 60% della crescita dell’azienda, e continuano a crescere ad una velocità superiore rispetto al 50% dei marchi dell’azienda. In Italia L’Unilever Sustainable Living Plan ha dato vita in questi anni ad una importante riduzione dell’impatto sull’ambiente, reso possibile da una costante ricerca di soluzioni ecosostenibili che hanno abbattuto, in sei anni, il consumo energetico del 24%, le emissioni di CO2 del 33% e il consumo d’acqua del 34%. Inoltre, l’azienda, in Italia, prima che nel resto d’Europa, è riuscita a riutilizzare o riciclare il 100% dei rifiuti. Allo stesso modo, per contribuire a trasformare il flusso dei materiali che compongono gli imballaggi di plastica a livello globale, Unilever ha assunto l’impegno affinché tutti gli imballaggi di plastica siano completamente riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025. Sempre in materia energetica, l’azienda ha annunciato l’intenzione di eliminare le emissioni di CO2 dalle attività produttive entro il 2030. Inoltre, l’azienda punta a rendere disponibile il surplus di energia rinnovabile prodotto a beneficio delle comunità in cui opera. Ancora, uno degli obiettivi previsti dallo Unilever Sustainable Living Plan, il piano di crescita sostenibile dell’azienda, è infatti quello di arrivare ad utilizzare materie prime 100% da Agricoltura Sostenibile entro il 2020.