L’incendio scoppiato sabato nel centro del Portogallo non accenna a placarsi: rimane attivo nei distretti di Leira e Coimbra e avanza verso il municipio di Gois, dove vari villaggi sono stati evacuati seppure a titolo precauzionale. Gois, situata a 40km a nord di Pedrogao Grande, è al momento “la zona più pericolosa” nell’area interessata dall’incendio, hanno riferito fonti della protezione civile. “Non sappiamo come evolverà la situazione a Gois, perché è l’incendio che ci preoccupa maggiormente. Stiamo facendo evacuazioni preventive per proteggere la popolazione”.
Dopo gli aiuti partiti da Italia, Spagna e Francia (che hanno inviato aerei attraverso il meccanismo comunitario della protezione civile), il governo di Lisbona oggi ha chiesto aiuto anche al Marocco. Solo la Spagna ha inviato, anche attraverso la cooperazione bilaterale, sei aerei, duecento militari e venticinque pompieri. Ma le condizioni meteorologiche non sono favorevoli: il vento e le alte temperature, che in alcuni luoghi raggiungono i 43 gradi centigradi, complicano il lavoro di controllo delle fiamme. Secondo l’ultimo bilancio ufficiale delle vittime, ancora provvisorio, il fuoco ha provocato 64 morti e 160 feriti. Il premier portoghese, il socialista Antonio Costa, ha chiesto risposte “urgenti” ai principali organismi di allerta e soccorso per chiarire cosa sia accaduto nelle prime ore del devastante incendio che, da sabato, sta riducendo in cenere la parte centrale del Paese. Secondo il documento del governo, che il settimanale Expresso ha riprodotto nella sua versione on-line, il governo vuole innanzitutto chiarimenti su tre interrogativi. Innanzitutto dall’agenzia meteorolgica nazionale, l’Instituto Portugu+®s de Mar y Atm+¦sfera (IPMA) vuole sapere se davvero si siano verificate circostanze meteorologiche “infrequenti” che “possano spiegare la dimensione e l’intensita’ della tragedia, soprattutto il numero delle vittime umane, senza paragone rispetto ad altri incendi forestali” registrati nel Paese.
La seconda sollecitazione, per la Protezione Civile, e’ l’eventuale conferma che la rete di comunicazione interna e’ collassata, il che, secondo le ipotesi di ricostruzione fatte dai giornali portoghesi, potrebbe aver provocato la mancanza di coordinamento nel far fronte all’incendio e al suo rapido avanzare. In ultimo Costa vuole sapere perche’ non fu interrotta al traffico la strada nazionale 236, dove sono morte intrappolate dalle fiamme 47 persone che tentavano di fuggire dal fuoco che circondava i loro villaggi. In questo senso, il premier vuole sapere se questa via fu indicata come “alternativa” a un’altra strada il cui traffico era stato interrotto precedentemente per via del fuoco, secondo quanto riferito da vari sopravvissuti.