Incendio di Londra, il papà di Marco: “Calano le speranze, ma continuiamo a credere in un miracolo”

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“Siamo in costante contatto con la Farnesina e con i familiari di Gloria. Con il passare delle ore le nostre speranze, già ridotte al lumicino, stanno diminuendo, ma fino a che non ci diranno di aver ritrovato i nostri ragazzi continuiamo a credere nel miracolo”. C’è disperazione nelle parole di Giannino Gottardi, papà di Marco, il giovane architetto di san Stino di Livenza (Venezia) disperso assieme alla fidanzata, Gloria Trevisan, padovana e anche lei architetto, nel rogo della Grenfeel Tower a Londra.

I due si trovavano a Londra da alcuni mesi per lavoro. In queste ore di attesa disperata, il padre ricorda e racconta l’ultima telefonata con il figlio in piena notte, quando le fiamme e il fumo avevano già invaso l’edificio, dove la coppia viveva al 23° piano. “Marco è stato straordinario e infondeva tranquillità a tutti: – ha detto il padre – quando la linea è caduta abbiamo capito che la situazione era precipitata e siamo stati colti dalla disperazione. Conserverò per sempre il ricordo delle ultime parole che ci ha dedicato”.

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