Il fatidico esame di maturità rappresenta da sempre, nell’immaginario comune, un evento unico (57%%), che ha ispirato peraltro, con successo, non pochi film e canzoni. Tuttavia ben uno studente su 3 (32%) arriva a sognarselo o, per meglio dire, avere gli incubi di notte. La valutazione di fine quinquennio infatti, è spesso fonte di angoscia e di stress incontrollabili (52%), vissuta raramente con serenità (19%) o rilassatezza (18%). “Ce la farò, o verrò bocciato!…Sono abbastanza preparato ? Cosa mi chiederanno i commissari? Cosa ci sarà nelle tracce?”: queste sono solo alcune delle domande che turbano il sonno dei maturandi. Tuttavia, per gli esperti, esiste una spiegazione razionale e ci sono rimedi semplici per superare questa condizione: mangiare sano, idratarsi correttamente ed evitare l’isolamento sociale sono i tre pilastri per evitare spauracchi notturni e arrivare in forma agli esami.
È quanto emerge da uno studio del Sanpellegrino Campus, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) su circa 1500 studenti alle prese con la maturità attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community dedicate per capire quali sono le loro preoccupazioni e su 20 esperti tra psichiatri, psicologi e nutrizionisti, che spiegano come prepararsi al meglio in vista degli esami.
Cosa rappresenta per uno studente l’esame di maturità? Per circa sei ragazzi su 10 (57%) è un evento unico, il primo vero impegno della vita, per altri è solo l’ultimo ostacolo prima dell’estate (34%). Con quale atteggiamento si approcciano gli studenti agli esami? I sentimenti maggiori provati dagli studenti in questo periodo sono angoscia e di stress incontrollabili (52%). Solo il 19% si dichiara relativamente sereno e solo il 18% si sente rilassato.
Tra i maturandi “sognatori”, uno su 3 (32%) confessa che l’incubo notturno è un fenomeno che accade di frequente, mentre ben sei su 10 (61%) ammettono di non aver dormito sonni tranquilli almeno una volta nell’ultima settimana. Cosa non fa dormire gli studenti? “Ce la farò, o verrò bocciato! Sono abbastanza preparato ? Cosa mi chiederanno i commissari? Cosa ci sarà nelle tracce?”: queste sono solo alcune delle domande che turbano il sonno dei maturandi. La preoccupazione più diffusa è quella di giungere all’esame impreparati (23%), ma anche di dover fronteggiare tracce impossibili (20%).
Tuttavia l’incubo dominante per uno studente su 2 (52%) è la paura di uscire con un voto al di sotto delle attese o comunque che non rende giustizia del tempo speso sui libri. Tra le ossessioni sconvolgenti c’è anche quella di non riuscire a terminare in tempo e in maniera completa le prove d’esame (23%), di presentarsi con voce tremante davanti alla commissione (19%), oppure di arrivare in ritardo (9%). Infine il 7% ha l’incubo anche di litigare con qualche professore particolarmente ostile.
Ma perché viene e come si può superare l’ansia? Spiega la dott.ssa Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e Presidente Eurodap: “Finché si presenta a livelli tollerabili per la persona, l’attivazione dell’ansia è una spinta nel superamento di una difficoltà, al mantenimento dell’attivazione fisiologica e della concentrazione, la determinazione verso l’obiettivo. Può considerarsi una risorsa finché i suoi livelli non divengano disturbanti per le nostre attività biologiche, fondamentali per mantenere il nostro equilibrio. La ruminazione mentale, il nervosismo e lo stress incentivano l’ansia e ciò fa si che sia difficoltoso prendere sonno, mettendo in circolo ulteriori pensieri negativi. L’addormentarsi è possibile quando il sistema reticolare alzando la soglia percettiva tra il nostro cervello ed il mondo esterno permette il riposo. Quindi se la nostra paura di fallire mette in atto pensieri ossessivi e disturbanti è come se stessimo in una stanza dove tutti urlano ed addormentarsi può divenire quindi molto difficile. Per vivere in maniera serena e positiva l’ansia può aiutare ripetere con gli amici, concedersi momenti di svago e attività fisica e raccogliere informazioni sulle modalità di svolgimento delle prove per evitare spiacevoli sorprese”.
Ma questo cattivo rapporto col sonno ha spiegazioni legate anche a comportamenti alimentari poco corretti. Come rilevano gli esperti, mangiare in maniera scriteriata (39%) e idratarsi in maniera poco sana (37%) – abusando di bevande ricche di caffeina e teina – sono alla base di questi disturbi legati al sonno e più in generale al riposo. In effetti, secondo uno studio pubblicato sul Behavioral Medicine Journal, è importantissimo idratarsi correttamente prima di andare a letto perché ciò agevola notevolmente i processi digestivi conciliando il sonno.
Come riparare dunque a questi errori alimentari? Afferma Luca Piretta, Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva all’Università Campus Biomedico di Roma: “Un consiglio basilare è quello di non mischiare cibo e studio. Mangiare mentre si studia non è mai un buon consiglio: l’organismo deve avere il tempo di assimilare i pasti, senza essere subito distratto dallo sforzo necessario per la concentrazione da studio. La dieta più adatta per il maturando parte da una colazione abbondante (uno studio ha dimostrato che i ragazzi che fanno la prima colazione risolvono meglio i problemi di matematica) e seguita da 4 piccoli pasti equilibrati (pranzo cena e due spuntini) e non abbondanti durante la giornata seguiti da un buon riposo. Non dimentichiamo una corretta idratazione; soprattutto con l’arrivo del caldo diventa fondamentale bere 2 litri di acqua o al giorno anche per compensare le perdite dovute al sudore. Per aiutare il sonno, infine, è opportuno mettere al bando il caffè e gli alimenti di difficile e lenta digestione come cioccolata, superalcolici, patatine, salatini e tutti i prodotti con abbondanza di spezie forti come paprika o curry”.