Maturità, un docente di storia: “Il miracolo economico è un tema fondamentale”

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“Era ora, sono molto contenta che sia stato dato un tema sul miracolo economico. Questo argomento per i giovani è di importanza fondamentale. I ragazzi devono sapere e capire che è partito tutto da lì. Se loro oggi sono studenti e hanno avuto l’obbligo di frequenza è perché c’è stato proprio quel miracolo li'”. Lo dice all’AGI Simona Colarizi, docente emerito di Storia Contemporanea all’Università La Sapienza, commentando la traccia del tema di storia sul “miracolo economico italiano”, proposto dal Miur ai maturandi 2017.

“A livello di programmi scolastici – prosegue – non so se il tema sia stato ben approfondito anche se ormai risale a più di 50 anni fa e quindi è impensabile non studiare quell’argomento. La storia di 50 anni fa va studiata. Grazie a quel miracolo economico, i nostri nipoti conquistano la loro identità di cittadini: a parte il discorso sul welfare che è importante, è tutto il processo di democratizzazione, dei cambiamenti dei valori, dei costumi, dei valori e delle idee che viene affermandosi con quel miracolo economico. Un paese che da contadino diventa una potenza industriale. E’ un grosso salto per l’Italia che viene equiparata agli altri Paesi industriali, vola verso l’Europa”.

Per la storica, “i ragazzi di oggi devono sapere che è grazie al miracolo se sono diventati studenti. I loro coetanei, prima del miracolo non avevano pari accesso alle scuole. La più grande riforma di quel periodo è, per gli studenti, l’introduzione dell’obbligo scolastico. Cambia tutto: istruzione, educazione, ruolo della scuola. E’ una rivoluzione a tutti gli effetti e questo, i ragazzi di oggi lo devono sapere e capire. Ecco perché – conclude Colarizi – per me e’ fondamentale che ci sia aperti anche alla scelta di questi temi. Il tema storico va benissimo ma non bisogna studiare solo il passato più passato, va fatto anche quello di 50 anni fa, più recente sì, ma pur sempre di 50 anni fa e quindi va approfondito perché ormai fondamentale”.

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